Il bonus casalinghe? Vale 40 centesimi a testa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-10

Nel fondo, una delle ultime misure entrate nel decreto legge «Agosto», ci sono 3 milioni di euro l’anno. Secondo l’Istat, le casalinghe in Italia sono 7 milioni e 400 mila…

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Il bonus casalinghe presente nel Decreto Agosto stanzia tre milioni di euro per «attivare percorsi volti a favorire l’acquisizione di nuove competenze e l’accesso a opportunità culturali e lavorative». L’obiettivo, si legge nella relazione tecnica che accompagna la norma è «il superamento del gap italiano, che vede il tasso di occupazione femminile fra i più bassi in Europa. In particolare in Italia all’aumentare del numero di figli, il tasso di occupazione diminuisce, a differenza di molti Paesi Europei».

Il bonus casalinghe? Vale 40 centesimi a testa

Sarà però difficile ottenere questi principeschi risultati visto che, come spiega oggi il Corriere della Sera, vale 40 centesimi a testa:

Nel fondo, una delle ultime misure entrate nel decreto legge «Agosto», ci sono 3 milioni di euro l’anno. Secondo l’Istat, le casalinghe in Italia sono 7 milioni e 400 mila. In media, quindi, potranno avere 40 centesimi a testa. Neanche un caffè all’anno. Quei soldi andranno usati per «incrementare le opportunità culturali e l’inclusione sociale» delle casalinghe. E per stabilire in concreto come, servirà anche un decreto del ministero delle Pari opportunità. Insomma: come funziona, al momento non si sa. Ma vale davvero la pena per 40 centesimi a testa?

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Immagine da: Il Messaggero

Secondo le intenzioni del legislatore il fondo è «finalizzato alla promozione della formazione personale e a incrementare le opportunità culturali e partecipative, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, delle donne che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, iscritte all’Assicurazione obbligatoria». Per conoscere criteri e modalità bisognerà attendere un decreto del ministro per le Pari opportunità che dovrà essere emanato entro la fine dell’anno. Dal Dipartimento, tuttavia, intanto spiegano che l’intenzione è quella di fare dei bandi per finanziare percorsi di formazione, che non vanno confusi con quelli professionali in capo alle Regioni. Gli ambiti sarebbero soprattutto due: quello finanziario e quello digitale. Principalmente, sarebbero rivolti a donne che – dopo essere uscite dal mondo del lavoro per necessità o scelta – vorrebbero rientrarvi ma si ritrovano con una formazione poco aggiornata.

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