Il bimbo picchiato e insultato dai bulli razzisti a Roma

La storia di Luca (nome di fantasia), un ragazzino egiziano della II media della Nino Rota, al Portuense

Repubblica Roma racconta oggi la storia di Luca (nome di fantasia), un ragazzino egiziano della II media della Nino Rota, al Portuense:



Il 7 dicembre, mentre tornava a casa dopo le lezioni, il 12enne «è stato accerchiato da quattro ragazzi più grandi — racconta Amal, la mamma del ragazzo — Uno gli ha tenuto le mani ferme, gli altri tre l’hanno picchiato, dicendogli parole ingiuriose e chiamandolo “negro” diverse volte». Niente di rotto, per fortuna, ma “solo” lividi e contusioni che il 12enne è riuscito a nascondere ai genitori fino a pochi giorni fa: «In questo periodo si chiudeva spesso in bagno a piangere, dormiva sempre, non parlava con me e mio marito, che è un ingegnere all’Hp».

Il motivo? «Quei ragazzi gli hanno detto che se avesse rivelato a qualcuno dell’aggressione, lo avrebbero picchiato di nuovo — prosegue la madre del 12enne, ingegnere anche lei — “Ti ammazziamo”, gli hanno urlato, insieme a frasi razziste: il clima d’odio sta dilagando nel Paese a causa di questo governo. Vorrei che questi ragazzi capissero che nessuno viene qui per rubare pane e lavoro. Nel nostro caso, anni fa mio marito vinse un concorso di “scambio lavorativo”. Paghiamo le tasse, siamo cittadini onesti».



Una volta appreso dell’aggressione, la famiglia di Luca è corsa a denunciare il fatto ai carabinieri della stazione di Villa Bonelli, mentre il quartiere si è mobilitato in difesa della famiglia, non solo con messaggi di solidarietà, ma anche con una raccolta firme per richiedere la vigilanza all’uscita delle scuole.



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