Attualità
I Casamonica e la mappa della mafia a Roma
Alessandro D'Amato 22/08/2015
Una serie di famiglie con legami criminali in alcuni casi cinquantennali. Alleate con le “nuove forze” della criminalità, che tradizionalmente si stabiliscono nelle località marittime fuori dal Raccordo Anulare prima di cominciare a espandersi in città a partire dalla zona Sud. Con i legami antichi che risalgono alla Banda della Magliana. E quelli nuovi, che arrivano a Mafia Capitale
Una serie di famiglie con legami criminali in alcuni casi cinquantennali. Alleate con le “nuove forze” della criminalità, che tradizionalmente si stabiliscono nelle località marittime fuori dal Raccordo Anulare prima di cominciare a espandersi in città a partire dalla zona Sud. La mappa della mafia a Roma è un sistema che lavora su due business principali: il traffico di droga e l’usura. E poi cerca di ripulire i ricavi attraverso gli investimenti in attività più o meno legali o coperture affidate a insospettabili. Parte integrante di questo sistema è la famiglia Casamonica, che ha cominciato a mettere radici criminali a Roma quando aveva rapporti con Ernesto Diotallevi e la Banda della Magliana e poi si è specializzata in altre zone, altri business e altri campi.
I CASAMONICA E LA MAPPA DELLA MAFIA A ROMA
I Casamonica allargano la loro influenza a partire da un quartiere. La Romanina, tra il 1970 e il 1990, “è stata progressivamente oggetto, dapprima, del trasferimento in blocco di numerose famiglie Rom (all’epoca ancora ritenute ”nomadi”) e, successivamente, della trasformazione in famiglie stanziali a tutti gli effetti, con insediamento definitivo nella zona e sostituzione dei residenti ”storici”, ossia le famiglie di operai ed impiegati che avevano dato il nome alla borgata (la Piccola Roma, appunto). La presenza di numerosi pregiudicati tra gli indagati e i consolidati legami con altri ambienti criminali, hanno consentito, con il passare del tempo la nascita di una vera e propria associazione a delinquere”. Un fenomeno criminale complesso, secondo il giudice Guglielmo Muntoni citato nel rapporto, “perché i Casamonica vengono deportati a Roma durante il fascismo, e si tratta di un gruppo enorme composto da diverse famiglie: i Casamonica, i di Silvio, i di Gugliemo, di Rocco e Spada, Spinelli. Si tratta di famiglie tutte strettamente connesse sulla base di rapporti fra capostipiti che si sono sposati con appartenenti alle varie famiglie. Si tratta almeno di un migliaio di persone operanti illegalmente a Roma”. Una ramificata organizzazione criminale che fa dello spaccio in un’area ad alta densità commerciale della città il proprio business abituale; “un’associazione in grado di realizzare un controllo capillare del territorio grazie ad una rete sofisticata di pusher e vedette, per lo più donne. Un’associazione di elevatissimo spessore criminale e che per anni ha monopolizzato il traffico di droga in un ampia zona di Roma”. “L’azione del clan Casamonica – Di Silvio – De Rosa – si è snodata nella zona della Romanina tra i quartieri Appio – Tuscolano, Cinecittà e Anagnina, dal 2009 in avanti – scrive il gup del Tribunale di Roma Simonetta D’Alessandro nella sentenza 13000/10 del 26 gennaio 2013 – Si tratta di uno dei gruppi malavitosi più potenti e radicati del Lazio, i cui affiliati dichiarano in forma costante, quasi indefettibile, un reddito inferiore alla soglia di povertà, ma vivono in ambienti protetti da recinzioni, videocamere, vigilanza armata”.
GLI AFFARI A SUD DI ROMA E I LEGAMI CON LE ALTRE REALTÀ CRIMINALI
Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi una mappa sulla criminalità romana e sui legami tra le varie famiglie nella spartizione del territorio, con i clan e le famiglie attive in città e i legami con la ‘ndrangheta, la camorra, la Sacra Corona Unita e Cosa Nostra. Spiega Roberto Gallullo che il presidente del tribunale per le misure di prevenzione di Roma, Guglielmo Muntoni, ha spiegato la natura e la costruzione dei rapporti familiari tra criminali nella Capitale: «Si tratta di un fenomeno criminale complesso perché si tratta di un gruppo enorme composto da diverse famiglie: Casamonica, Di Silvio, Di Gugliemo, Di Rocco, Spada, Spinelli. Si tratta di famiglie tutte strettamente connesse sulla base di rapporti fra capostipiti che si sono sposati con appartenenti alle varie famiglie. Si tratta almeno di un migliaio di persone operanti illegalmente a Roma».
Roma, Lazio e Campania sono poli di attrazione irresistibili per questa famiglia che fa dei quartieri capitolini Tor Bella Monaca, Appio-Tuscolano, Cinecittà, Anagnina, Romanina, Quadraro il proprio punto di forza. Da qui però ha esteso investimenti e affari anche ai Castelli e sul litorale laziale (Grottaferrata, Albano e Ostia), oltre che nelle province di Latina, Frosinone, Napoli e Caserta dove i contatti con la camorra vanno e vengono, come del resto quelli che nel corso degli anni ha intrecciato con i ras (prima) e i reduci (poi) della Banda della Magliana. L’attrazione fatale dei Casamonica è però la ‘ndrangheta. Sono diverse le testimonianze dei rapporti con le cosche Molè e Piromalli, quest’ultimo, economicamente, tra le più potenti d’Italia. Nel 2006 l’operazione Cent’anni di storia della Procura di Reggio Calabria evidenziò le mire (non andate a buon fine) della famiglia Casamonica sul porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria).
«Dopo quasi due anni di trattative e contatti – si legge da pagina 866 del fermo di indiziati di delitto e sequestro preventivo d’urgenza – la cooperativa All Services è saldamente entrata nella disponibilità della cordata “romana”. La strategia utilizzata da tale gruppo per inserirsi all’interno del porto di Gioia Tauro è stata oggetto di accurata programmazione ed ha quindi trovato esecuzione in diverse fasi. La cooperativa gioiese, l’unica, tra l’altro, che opera in diretta concorrenza con il colosso Mct nel settore del trasbordo dei containers, offrendo anche, in esclusiva, servizi di movimentazione di numerose merci, negli anni passati godeva buona salute economica, con utili di un certo rilievo.».
I PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI NEI CONFRONTI DELLA FAMIGLIA CASAMONICA
Dal 2010 ad oggi, la Polizia di Stato, in particolare la Squadra Mobile della Questura di Roma ha eseguito, nei confronti del clan Casamonica e personaggi ad esso collegato, 62 provvedimenti di custodia cautelare a seguito di indagini. In tali circostanze sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per oltre 3 milioni di Euro. In particolare. Il 22 settembre 2010 : ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma in data 15.9.2010 nei confronti di 11 persone, tra cui Guerino Casamonica, detto Marco, di anni 35 per reati contro il patrimonio. Il 24 gennaio 2012: ordinanza di custodia cautelare a carico di 39 componenti dei Casamonica