I 9000 evasori salvati dal governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-11-06

L’effetto della riforma dei reati tributari che aveva innalzato le soglie di punibilità per IVA e ritenute

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Novemila diconsi novemila accusati di evasione fiscale festeggiano il colpo di spugna di Renzi. L’innalzamento della soglia di punibilità da 50 a 150mila euro per l’omesso versamento delle ritenute e da 150 a 250mila euro per l’IVA fanno cancellare 1200 fascicoli per l’imposta sul valore aggiunto a Milano, oltre a quelli sulle ritenute. Della storia parla oggi Ferruccio Sansa sul Fatto Quotidiano: 3500 casi, spiegano in procura, per un totale del 30% di processi che finiranno archiviati.

Ma parlando con pm di tutta Italia si raccolgono previsioni molto varie: dal 20 per cento di Genova fino al 75 del Friuli. In media, secondo i pm, siamo oltre il 30 per cento. Un processo su tre. Anche se molte Procure interpellate dal Fatto stanno ancora elaborando le statistiche. I primi dati riflettono le analisi del Sole 24 Orepubblicate un anno fa: su 38 procure si parlava di circa 9.000 archiviazioni su più di 25mila fascicoli. Milano da sola vale una bella fetta d’Italia. Capitale economica e Procura molto attiva, guida da sempre la classifica dei reati tributari: 2.494 in un anno (al quinto posto c’è Monza, a pochi chilometri di distanza). Seguono Roma (1.785), Torino (1.110) e Napoli (458). Per i rinvii a giudizio, Milano (1.419) stacca tutti: Roma è a 438. Adesso migliaia di indagini finiranno nel nulla. Un disastro?
Le opinioni dei pm,che preferiscono non essere nominati, sono discordanti: “Perdiamo un fascicolo su tre, ma nel caso dell’Iva l’accertamento del mancato pagamento resta”. Insomma, si dovrebbe finire per pagare anche senza reato. Altri pm lombardi non sono d’accordo: “La sanzione penale è un deterrente. Se ci tolgono anche quello, restiamo in mutande”. A Udine il procuratore Antonio De Nicolo teme che la nuova disciplina possa portare all’archiviazio ne di tre fascicoli su quattro. Perché un dato così disomogeneo? Semplice, dove il tessuto economico è fondato sulle piccole imprese, come in Friuli e Veneto, l’innalzamento del tetto avrà effetti molto più pesanti. Dove prevalgono le medio-grandi imprese – vedi la Lombardia – si sentirà meno. E il resto d’Italia? La procura di Torinodeve ancora fare un conteggio preciso: “Stiamo facendo un piano con l’Agenzia delle Entrate”, afferma il procuratore capo Armando Spataro. I dati esatti si sapranno la prossima settimana.

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Un’infografica del Sole 24 Ore su ritenute e IVA

Tutto “merito” della riforma dei reati tributari che ad esempio avevano portato a definire la soglia di punibilità come una vera e propria licenza a delinquere:

Se uno entrasse in banca e dicesse «Fermi tutti! Ho la licenza di rapinare il 3 percento della cassaforte», i cassieri chiamerebbero la neuro prima ancora che i carabinieri: invece viene presentato come indice di un Fisco più «amico» l’aver previsto per legge la licenza di «rapinare» il 3 per cento dalla «cassaforte» di tutti, cioè di evadere le tasse fino al 3 per cento del reddito dichiarato senza conseguenze penali, sostituite dal raddoppio delle sanzioni amministrative.Tra un Fisco «amico» e non vessatorio verso i contribuenti onesti in crisi — condivisibile obiettivo del decreto legislativo del governo Renzi — e un Fisco invece «tonto» e indulgente verso i furbi, il confine sottile passa anche dall’architettura delle soglie di rilevanza penale dei vari tipi di reati tributari.

Tutto passato, ormai. Scurdammoce ‘o passato.

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