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“Ha voluto punire me uccidendo i miei figli”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-22

Roberta Calzarotto è la mamma di Francesca e Pietro, i due ragazzini che il padre Alessandro Pontin ha ucciso sgozzandoli a Trebaseleghe, vicino a Padova. La donna racconta che Pontin durante il matrimonio era violento e che per questo si è separata. E spiega che la morte dei figli rappresenta una punizione per lei che si è rifatta una vita

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Roberta Calzarotto è la mamma di Francesca e Pietro, i due ragazzini che il padre Alessandro Pontin ha ucciso sgozzandoli a Trebaseleghe, vicino a Padova. La donna racconta che Pontin durante il matrimonio era violento e che per questo si è separata. E spiega che la morte dei figli rappresenta una punizione per lei che si è rifatta una vita

“Ha voluto punire me uccidendo i miei figli”

Roberta Calzarotto spiega a Repubblica che ha un nuovo compagno, una persona con cui i ragazzi si trovavano bene, mentre il padre non si era mai occupato in maniera stabile di loro: oltre a non corrispondere il mantenimento disposto dal giudice spariva per settimane e non li vedeva regolarmente. Secondo la donna Pontin lamentava di non poter versare gli assegni per i figli ma poi viaggiava per il mondo. Recentemente aveva chiesto di tornare a visite regolari. Francesca e Pietro Pontin si trovavano nella villetta del padre quando sono stati uccisi:

Che persona era il suo ex marito?
«Con me è sempre stato aggressivo, con gli altri invece no. Io ho provato a ribellarmi, ecco come è finita».

Dunque lei sostiene che fosse un violento?
«È stato violento fin dall’inizio, subito dopo il matrimonio. Per questo mi sono separata. Si può convivere con un uomo violento che ti incute timore? Io non ce l’ho fatta».

Ha mai chiesto aiuto?
«Certo che l’ho fatto ma gli atteggiamenti che io ritenevo aggressivi non bastavano alle forze dell’ordine. Evidentemente noi donne dobbiamo avere il volto insanguinato per essere credute».

È un’accusa grave la sua.
«Accusa grave? Come si possono uccidere due figli in quel modo? Ciò che mi fa più male è che io lo so che lui voleva colpire me. Non erano loro l’obiettivo, ero io».

Che padre era Alessandro?
«Con loro non è mai stato violento ma non gli è mai importato di loro. Li usava per farsi invitare a cena a casa dei nostri amici. Quell’uomo viveva anche di questi espedienti».

Alessandro Pontin: l’uomo che insegue e uccide i figli a coltellate

Non dormivano Francesca e Pietro: i due ragazzi di 15 e 13 anni si erano svegliati quando il loro padre Alessandro Pontin aveva iniziato a sgozzarli con un coltello da cucina. Loro hanno provato a scappare ma sono stati raggiunti e uccisi dall’uomo che poi si è suicidato con la stessa arma. Tutto è successo ieri a Trebaseleghe, un paesino a nord di Padova

Alessandro Pontin si trovava nella sua villetta a due piani in via Sant’Ambrogio con i figli Francesca e Pietro, L’uomo di 49 anni era divorziato da tempo dalla moglie, e madre delle due giovani vittime, che vive in un’altra casa, poco lontano. A trovare i corpi dei tre è stato uno dei fratelli di Alessandro, Roberto Pontin che abita accanto alla villetta: l’uomo si è recato nell’abitazione, ha aperto la porta e si è trovato di fronte i tre cadaveri. Sotto shock ha chiamato i Carabinieri. Racconta Repubblica:

Poco prima delle 14, non vedendo nessuno a pranzo, è salito per chiamare i nipoti. Ma quando ha aperto la porta si è trovato di fronte tre cadaveri riversi in un lago di sangue. I medici del 118 non hanno potuto fare altro che certificare la morte. Francesca Pontin di 15 anni, Pietro Pontin di 13. Accanto il papà che aveva dato loro la vita e che con lucida follia gliel’ha tolta. Non ci sono macchie di sangue nel biglietto lasciato a chi resta. Questo induce i carabinieri di Padova a pensare che l’avesse preparato prima, e che quindi il macabro piano fosse in cantiere da tempo. Del resto, i problemi con l’ex moglie c’erano ed erano sfociati anche in una vicenda giudiziaria scandita da tappe che hanno progressivamente peggiorato il rapporto tra i due. Roberta Calzarotto con lo stipendio da infermiera si era trovata a dover provvedere da sola al mantenimento di due figli, entrambi con esigenze sempre più impegnative. Dunque chiedeva aiuto all’ex marito, prima parquettista e ora esperto di discipline olistiche, che però per una serie di motivi non voleva contribuire in alcun modo al sostentamento economico dei figli. Lui si rendeva conto della situazione complessa ed era consapevole del rischio di non vederli più, se la sua condotta fosse finita nelle mani di un giudice

 

La mamma di Francesca e Pietro è stata avvisata poco dopo dai carabinieri che si sono recati a casa sua. Dopo poco è stata chiamata anche un’ambulanza. La donna ha avuto un malore alla notizia della morte dei figli. Pontin aveva pubblicato sul suo profilo Facebook, racconta il Corriere, un messaggio strano:

La madre avvisata dai carabinieri di quanto successo è stata colta da malore. Pontin, falegname, con la passione perla filosofia olistica e i massaggi orientali, aveva una nuova compagna. Sul suo profilo Facebook ha lasciato qualche post contraddittorio. «La vita siete voi stessi, se la vita è difficile da sopportare è perché è molto difficile sopportare se stessi». La citazione è di Carl Gustav Jung. Però c’è anche un messaggio di Osho Raineesh, un mistico e maestro spirituale indiano: «Tu non puoi essere altri che te stesso. Allora rilassati. L’esistenza ha bisogno di te così come sei». Alessandro Pontin gestiva anche una pagina di «salute e benessere» sui social che rifletteva la sua attività professionale. L’aveva chiamata «Il mondo riflesso». Il 17 dicembre aveva pubblicato una foto del Buddha e un messaggio che letto adesso sa di presagio oscuro: «Ogni cosa giunge al suo tempo»

 

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