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Giovanni Ballarò, il carabiniere picchiato a Castellammare di Stabia: «Rifarei tutto»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-05

«Rifarei tutto – sottolinea – Mi sono fiondato lì senza pensarci un attimo». Perché? «Questo è il mio lavoro»

Giovanni Ballarò, appuntato dei carabinieri vittima di una aggressione selvaggia domenica sera nel cuore della movida di Castellammare di Stabia, parla oggi con Repubblica Napoli dopo essere stato dimesso dall’Ospedale del mare dove era stato trasferito per accertamenti:

«Rifarei tutto – sottolinea – Mi sono fiondato lì senza pensarci un attimo». Perché? «Questo è il mio lavoro», spiega in una telefonata breve col sindaco Gaetano Cimnino. Più senso del dovere che lavoro, a dire il vero. Che gli hanno fatto subire numerosi colpi di casco sulla testa, calci e pugni. L’affronto di venire derubato del portafogli mentre è a terra inerme. Non commenta tutto questo, Ballarò, parlando al telefono con il sindaco di Castellammare di Stabia, mentre sua moglie Luisa ringrazia gli amici su Facebook per le manifestazioni di solidarietà, anche lei senza fare commenti.

Il sindaco Cimmino lo ha chiamato ieri mattina per avere sue notizie direttamente dalla sua voce. Una telefonata di appena quattro minuti. Tempi brevi in cui il primo cittadino ripete  all’appuntato quello che aveva già detto subito dopo il  raid: «Questa non è la mia città. Castellammare è un’altra cosa». E l’appuntato Ballarò replica: «Questa città è bellissima – risponde – Mi piace frequentare la Villa comunale. Quelle persone non c’entrano nulla con Castellammare».  Cimmino gli chiede come si sente.«Il peggio è passato», risponde ancora l’appuntato. E poi «Non vedo l’ora di tornare a indossare la divisa. Amo il mio lavoro».

carabiniere picchiato castellammare di stabia

Intanto ci sono gli indagati per lesioni pluriaggravate: si tratta di Pio Lucarelli, 19 anni; Ferdinando  Imparato, di 27; Giovanni Salvato, 22 anni, e un diciassettenne per cui procede la Procura dei minori. C’è anche un  quinto membro del branco di sette aggressori, il quarantasettenne Antonio Longobardi, che si è costituito lunedì sera. Quest’ultimo, stando alla visione del filmato a disposizione degli investigatori (non c’è un video della telecamera del Comune perché guasta) sarebbe l’uomo che ha colpito alla testa Giovanni Ballarò con un tavolino di metallo che si trovava
all’esterno di un bar. Gli ultimi due sono ancora latitanti.

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