Gianluca Bacchetta: il sindaco che protesta con Conte per la CIG e scopre che la pratica è ancora in Regione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-12

Durante l’incontro con Conte ha scoperto che la sua pratica si era arenata proprio nel passaggio tra la Regione Piemonte e l’Inps: “Conte ha chiamato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico mentre eravamo insieme e gli ha spiegato la mia situazione. Dopo circa un’ora ha richiamato e pensavo ne avessi combinata una delle mie, invece all’Inps avevano verificato la mia domanda e così mi hanno confermato che si era bloccata in questi passaggi burocratici”

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Gianluca Bacchetta è il sindaco di Divignano, in provincia di Novara ma anche ristoratore di un esercizio con cinque dipendenti. Domenica è andato a Roma in bici per incontrare il premier e restituirgli il bonus da 600 euro per protesta. “Sono titolare di un ristorante con 5 dipendenti – si sfoga il sindaco –e a due mesi dalla chiusura non è arrivato ancora un euro di cassa integrazione in deroga”.

Gianluca Bacchetta: il sindaco che protesta con Conte per la CIG e scopre che la pratica è ancora in Regione

Ma qui, racconta Lorenzo Giarrelli oggi sul Fatto Quotidiano, Bacchetta ha avuto una sorpresa. Dopo aver percorso 650 chilometri di bicicletta in polo, infradito e fascia tricolore per farsi simbolo di una protesta e per incontrare diversi colleghi in Emilia, poi giù per il Passo della Cisa fino alla Versilia e di lì alla Capitale passando per l’Aurelia, ha scoperto che il ritardo nella cassa integrazione non dipendeva dal governo, ma dalla Regione:

Durante l’incontro con Conte ha scoperto che la sua pratica si era arenata proprio nel passaggio tra la Regione Piemonte e l’Inps: “Conte ha chiamato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico mentre eravamo insieme e gli ha spiegato la mia situazione. Dopo circa un’ora ha richiamato e pensavo ne avessi combinata una delle mie, invece all’Inps avevano verificato la mia domanda e così mi hanno confermato che si era bloccata in questi passaggi burocratici”. Fallito, a quel punto, il tentativo di contattare anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che era impegnato in una video-conferenza.

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A tranquillizzare il sindaco ci ha poi pensato pure Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, anche lui chiamato in vivavoce durante la visita a Palazzo Chigi per un chiarimento sulle condizioni per riaprire i ristoranti e in particolare il distanziamento tra i tavoli: non uno ogni 4 metri, come sembrava, ma quattro metri quadri di spazio per ogni cliente. Adesso Gilu prepara il rientro. Tornerà a Divignano domani, questa volta con un passaggio in macchina. E l’autocertificazione? Stavolta basterà attestare il ritorno alla residenza, mica come all’an data: “A Roma sono sceso con una birra da consegnare a un mio cliente nella Capitale. Erano comprovate esigenze lavorative”.

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