Ferrovie dello Stato: meno treni per rilanciare Alitalia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-24

I soldi che le Ferrovie metteranno negli aerei dovranno essere essere tolti da quelli necessari per i treni regionali e dei pendolari

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Quanto dovranno pagare ancora per il salvataggio di Alitalia gli italiani?E quali altri costi occulti dovranno sostenere per il piano di fusione con le Ferrovie dello Stato? Ettore Livini su Repubblica oggi fa i conti del piano del governo per creare un carrozzone infinito tra FS e Alitalia e avverte che i soldi che le Ferrovie metteranno negli aerei dovranno essere essere tolti da quelli necessari per i treni regionali e dei pendolari:

A occhio e croce, in una prima fase, tra uno e due miliardi. Il Tesoro — se Tria e la Ue daranno il via libera (difficile) — convertirà una quota del prestito ponte in capitale per entrare con il 15% nel gruppo. Spesa — viste le cifre indicate da Di Maio — tra i 250 e i 300 milioni, soldi che arrivano dritti dritti dalle casse dello Stato. Poi le Fs rileveranno il resto delle azioni, visto che malgrado i «tanti soggetti esteri interessati alla compagnia» (Di Maio dixit) e un iter di vendita che dura da più di un anno, nessuno per ora pare disposto a metterci un centesimo.

Se l’equity — come ha detto il vice-premier — della nuova Alitalia sarà tra 1,5 e 2 miliardi, le Ferrovie dovranno mettere sul piatto (si vedrà se in contanti o come) almeno un miliardo. Soldi distratti al tesoretto da 6 miliardi necessario per rinnovare e ringiovanire i treni dei pendolari. Con il rischio, oltretutto, che Alitalia (in rosso per 500 milioni nel 2018) possa azzerare gli utili di Fs (che guadagna più o meno la stessa cifra). Chi paga a piè di lista, anche in questo caso, sono i cittadini, visto che i bilanci delle Fs stanno in piedi solo grazie a un ingente trasferimento di denaro pubblico, pari a circa 3 miliardi l’anno. Cifra abbastanza capiente per ammortizzare i guai di Alitalia e buona, dice il tam tam romano, anche per assorbire un po’ di esuberi del vettore — si parla di un migliaio — rendendolo più appetibile per un eventuale partner.

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I costi del salvataggio di Alitalia (La Repubblica, 24 ottobre 2018)

Nulla però è gratis. Mille dipendenti in più in carico ai treni sono mille stipendi in più da pagare, le risorse buttate in queste buste paga finirebbero per drenare altre risorse. E con la coperta finanziaria sempre più corta causa spese del matrimonio, il rischio è che possano rallentare gli investimenti sulle rotaie e si dilazionino nel tempo gli acquisti dei nuovi treni destinati a migliorare la vita quotidiana dei pendolari.

La speranza delle Fs è quella di non trovarsi il cerino in mano quando sarà il momento di mettere mano al portafoglio per rinnovare la flotta a lungo raggio — anche qui balla qualche miliardo — necessaria a rilanciare il vettore. Onere che però — ha ventilato Di Maio — potrebbe essere girato a Cdp. Che procederebbe all’operazione, tanto per cambiare, con i quattrini degli italiani.

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