Attualità
Fase 2: a Roma 230mila auto in più
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-08
In pochi hanno ripreso a viaggiare sui mezzi pubblici. Ai tornelli della metro, la media prima dell’emergenza era di 750mila passaggi al giorno. Il 4 maggio, erano l’84% in meno, ma durante il lockdown si era arrivati a -95%. Sembra aumentato, di molto, il numero di persone a passeggio
Con l’avvio della fase 2 nelle strade dell’Urbe si sono riversate 230mila auto in più rispetto al periodo del lockdown. Non si è ancora tornati ai livelli dell’era pre-Covid (in media circola il 60% delle vetture di una giornata normale), ma con l’allentamento dei divieti, i controlli soft di questo scampolo di settimana e la riapertura di migliaia di attività, in tanti hanno ripreso a spostarsi in macchina. Risultato, spiega oggi Il Messaggero: le auto in movimento rilevate nella Capitale sono quasi raddoppiate, +72%, se messe a confronto con i giorni più duri dell’emergenza. . I dati sono annotati in uno studio dell’Agenzia della Mobilità.
Lo studio prende in esame i numeri del 4 maggio, primo giorno della fase 2, e quelli del 24 marzo, pieno lockdown. Lo scarto tra le due date è di 230mila auto: 318mila nella fase 1, 548mila nella fase 2. Una crescita del 72%. Ma non siamo ancora, si diceva, ai livelli pre-virus: il 6 febbraio circolavano 844mila veicoli. Guardando i flussi di traffico delle centraline, la curva è più alta in via Tuscolana, via Togliatti, viale Marconi, Arco di Travertino. Meno numerosi gli spostamenti sulla Prenestina o sulla Colombo. Aumentano anche i mezzi pesanti: rispetto al periodo ante-Covid, si è passati da una riduzione del 40% nella fase 1 a una del 25% nella fase 2.
In pochi hanno ripreso a viaggiare sui mezzi pubblici. Ai tornelli della metro, la media prima dell’emergenza era di 750mila passaggi al giorno. Il 4 maggio, erano l’84% in meno, ma durante il lockdown si era arrivati a -95%. Sembra aumentato, di molto, il numero di persone a passeggio, ma non in Centro storico: nel cuore di Roma, i pedoni sono l’87% in meno di febbraio, anche se in leggera crescita rispetto alla fase 1, quando la diminuzione era stata del 95%.