Elisa Pomarelli e la cascina dell’orrore di Massimo Sebastiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-03

I carabinieri hanno eseguito una serie di accertamenti irripetibili dentro il pollaio della casa in località Campogrande di Carpaneto, dove sono state trovate tracce di combustione e bruciature sulle quali sono in corso indagini

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Ieri i RIS sono entrati nella cascina di Massimo Sebastiani, l’uomo accusato di omicidio nel caso della scomparsa di Elisa  Pomarelli:  insieme agli specialisti dei carabinieri, nell’abitazione vicino a Carpaneto, nella campagna piacentina, c’erano anche gli avvocati nominati d’ufficio per lui dalla Procura piacentina in quanto si sarebbero svolti accertamenti considerati irripetibili.

Elisa Pomarelli e la cascina dell’orrore di Massimo Sebastiani

L’attenzione degli investigatori era tutta per alcune tracce di bruciatura e combustione trovate nel pollaio della casa dell’operaio, passata al setaccio dal Ris, ma la casa è stata trovata in condizioni pessime: vestiti sporchi, sacchi d’immondizia, gusci d’uovo,monetine buttate ovunque. I carabinieri hanno frugato fra le mille cianfrusaglie di Sebastiani, nel pollaio, hanno repertato della cenere rinvenuta all’esterno. La Procura di Piacenza non esclude infatti l’ipotesi più terribile: che l’uomo possa averla uccisa e in qualche modo averne occultato il cadavere.

Elisa pomarelli massimo sebastiani
Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani, scomparsi a Piacenza

Presenti sulla scena anche i legali della famiglia della 28enne, gli avvocati Paolo Lentini e Alida Liardo del foro di Piacenza e la criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa: “Fa specie pensare che un essere umano potesse vivere in quelle condizioni indicibili. Uno scenario così ce lo si aspetta da soggetti schizofrenici. Un soggetto del genere è in grado di fare qualsiasi cosa. La situazione che ho trovato è molto simile a quella degli accumulatori seriali ma in peggio perché qua è tutto alla rinfusa e sporco, un quadro incompatibile con una qualità di vita minima”, ha detto quest’ultima.

La fuga dissociativa di Massimo Sebastiani

“E’ più una fuga dissociativa del tipo ‘mi vergogno di quello che ho fatto e cerco di sottrarmi alle conseguenze come posso’. Non ravvedo qui invece una sfida del tipo ‘non mi prenderete mai'”, ha proseguito Bruzzone, parlando sempre di Sebastiani. E proprio riguardo a questa fuga, in Prefettura a Piacenza si è tenuto nel pomeriggio un vertice tra i carabinieri e i soccorritori in campo per le ricerche. “Certamente Sebastiani è uno che sa vivere nei boschi anche a lungo, ne ha la capacità ed è in grado anche di procacciarsi del cibo – spiega il prefetto di Piacenza Maurizio Falco – Insomma, sa essere autosufficiente. Però ribadisco con forza che per la popolazione non vi è alcun pericolo, ed è errato descriverlo come un Rambo, o un soggetto di spessore criminale. Anche ogni accostamento con figure di fuggitivi con cui si è avuto a che fare nel recente passato è del tutto fantasioso e privo di ogni riscontro reale”.

elisa pomarelli

I carabinieri hanno eseguito una serie di accertamenti irripetibili dentro il pollaio della casa in località Campogrande di Carpaneto, dove sono state trovate tracce di combustione e bruciature sulle quali sono in corso indagini: non si esclude che la ragazza possa essere stata uccisa lì. Sul posto anche i legali nominati dalla famiglia della giovane, gli avvocati Paolo Lentini e Alida Liardo del Foro di Piacenza.

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