Draghi toglie il cappio alla Grecia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-16

Il governatore parla al termine del consiglio direttivo della BCE: «Mai pensato ad Atene fuori dall’euro, è necessario ristrutturare il debito. Ci concentreremo nelle prossime settimane sulle modalità per farlo». E aumenta l’ELA di 900 milioni

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Mai così netto. Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea risponde in modo secco e perentorio alle domande dei giornalisti e forse approfitta dell’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo che i retroscena dell’Eurogruppo lo volevano protagonista di uno scontro con il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. E soprattutto dice: “È fuori dubbio che il debito della Grecia vada alleggerito. Ci concentreremo nelle prossime settimane sulle modalità per farlo”, fornendo così una sponda precisa ad Alexis Tsipras e mettendosi nel solco delle analisi del Fondo Monetario Internazionale.
 
ANCHE DRAGHI VUOLE IL TAGLIO DEL DEBITO DI ATENE
Insieme, Mario Draghi ha annunciato di aver aumentato l’ELA, il meccanismo di finanziamento speciale, alle banche greche di circa 900 mln, all’incirca quanto richiesto dalla banca centrale di Atene. E lo ha fatto ricordando due cose: specificando di aver sempre lavorato secondo lo scenario che vedeva la Grecia nell’euro, e bollando come “prive di fondamento”, nella conferenza stampa al termine del direttorio, le accuse di chi sostiene che la Bce ha favorito una corsa agli sportelli in Grecia limitando le liquidità al suo sistema creditizio. “La nostra esposizione totale nei confronti della Grecia si attesta a 130 miliardi di euro”, ha ricordato Draghi. “Contesto chi dice che non abbiamo fornito abbastanza liquidità alla Grecia. Il panico a livello bancario che è avvenuto non è stato causato dalla Bce”, sottolinea il presidente dell’Istituto di Francoforte. “Abbiamo sempre affermato che il sostegno in liquidità avrebbe continuato”, aggiunge Draghi. In Grecia, rileva il presidente della Bce, “i prelievi più importanti sono stati fatti a gennaio 2015, quando nel Paese c’erano le elezioni, e si sono attestati a 13,3 miliardi di euro e noi abbiamo prestato, tramite Ela, 35,2 mld di euro. Il secondo mese con i maggiori prelievi è stato giugno 2015, legato alle incertezze politiche e all’annuncio del referendum, con 8,1 miliardi di euro. Il sistema europeo delle banche centrali ha prestato 10,3 miliardi di euro”. La sottolineatura della cifra è importante, visto che non si sa che fine farebbero quei soldi in caso di Grexit.
 
DRAGHI E L’IDEONA DI SCHAEUBLE
Intanto però la Bce ha mantenuto stabile, senza abbassarlo, l’haircut sulla liquidità fornita alle banche greche. Lo ‘sconto’ sul valore dei titoli dati a garanzia della liquidità era stato rialzato nei giorni scorsi decurtando la disponibilità di fondi. Questo significa che le banche greche dovranno apportare ancora maggiori garanzie rispetto a qualche settimana fa per accedere ai fondi ELA. E Draghi ha risposto anche sull’ideona di Schaeuble di tenere la Grecia cinque anni fuori dall’euro: «Non farà commenti sulle dichiarazioni dei politici, ribadisco che conosco solo il nostro mandato che dice che dobbiamo agire sulla base del fatto che la Grecia è e resta membro dell’area euro”».

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