Economia
La deflazione in Italia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-02-20
Nel mese di gennaio 2015, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti di gennaio 2014
L’Italia torna in deflazione a gennaio. A renderlo noto è l’Istat che conferma la stima preliminare diffusa in predecenza. Nel mese di gennaio 2015, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti di gennaio 2014 (a dicembre la variazione tendenziale era nulla).
La flessione su base annua dell’indice generale è dovuta in larga misura all’accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, in particolare dei non regolamentati (-14,0%, da -8,0% di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,3%, da +2,0% di dicembre).
A gennaio tutti i capoluoghi di regione e le province autonome sono in deflazione, eccetto Bolzano (+0,3%). Per il resto, su base annua, sono tutti segni meno, dal -1,1% di Firenze al -0,1% di Palermo.
-Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” resta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente). Il calo mensile dell’indice generale e’ da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-6,2%) – con i forti ribassi dei carburanti -, dell’eenergia elettrica (-2,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3%), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo e’ l’aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+6,8%), anch’essi influenzati da fattori stagionali. L’inflazione acquisita per il 2015 e’ pari a -0,6%. Rispetto a gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell’1,5% (-0,8% a dicembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza (+0,5%; era +1,0% nel mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre 2014 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,5% su dicembre e non variano su base annua (era -0,2% a dicembre). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,5% su base mensile e dell’1,4% su base annua (da -0,5% del mese precedente). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce del 2,5% su base mensile e segna una flessione annua (-0,5%; la stima preliminare era -0,4%) piu’ ampia rispetto a dicembre (-0,1%). Il calo mensile e’ in larga parte dovuto ai saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,5% su dicembre e dello 0,7% su gennaio 2014.