«Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-02

Davide Fabbri il Vikingo condannato a Rimini per apologia di fascismo a sei mesi di carcere e 4625 euro di multa. Il volantino con l’immagine di Mussolini gli è costato la denuncia

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Davide Fabbri detto il ‘Vikingo’, noto in passato per le sue apparizioni televisive, è stato condannato a Rimini per apologia del fascismo a sei mesi di reclusione, pena sospesa, e una multa di 4.625 euro. A gennaio aveva tappezzato il centro storico di Rimini di volantini con l’immagine di Benito Mussolini e la scritta “Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito”.

«Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito»

L’uomo, 52 anni, nativo di Forlì, a suo tempo era stato denunciato dalla Digos della questura della città romagnola. Il gip ha emesso la condanna in applicazione della legge Scelba (1952), che vieta la ricostituzione e la propaganda del partito fascista. Fabbri ha partecipato anche all’Isola di Famosi in quanto (sedicente) parente di Mussolini. Il Fatto Quotidiano qualche tempo fa ha raccontato qualcosa di lui:

Il ragazzone forlivese dalla folta e lunga chioma bionda, abbronzato e palestrato, nonché ex spogliarellista, ha da tempo dichiarato di essere parente del Duce perché suo nonno Augusto era figlio della sorella di Donna Rachele, quindi Alessandra Mussolini, spiegò Fabbri un paio di anni fa, “è mia cugina seppure alla lontana”. Affermazioni mai smentite dai parenti più diretti del dittatore del ventennio italiano, anche perché la similitudine con lo zio celebre sia fisica, che mimica e vocale, è notevole.

davide fabbri vikingo

L’ultimo movimento politico in ordine di tempo fondato da Fabbri è Forza Popolare, ma nel passato una sua creatura risulta essere “Lavoro e rispetto”, anche se il pronipote del Duce è più volte salito agli onori della cronaca per aver contestato ministri, parlamentari e amministratori locali, preferibilmente appartenenti a Pd e Sel. Tra le sue ultime apparizioni in pubblico, oltre alla lite in diretta tv con Simona Ventura che non sapeva della parentela storica e l’aveva addirittura scambiato per un estimatore di Che Guevara, ci sono il lancio di banane all’ex ministro Kyenge durante la festa dei Democratici a Cervia (Ra) nel luglio 2013 (“ha giurato sul tricolore ma poi si è battuta solo per gli stranieri”, dichiarò Fabbri) e l’attacco alla presidente della Camera, Laura Boldrini, “per violazione dei dettami costituzionali e discriminazione degli italiani a favore degli immigrati”.

Leggi sull’argomento: La circolare del ministero sugli sgomberi

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