Daniela Ballico: la sindaca ricattata per le foto private

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-16

Un accusato ripreso dalle telecamere mentre spediva i plichi con le foto hard taroccate. L’indagine sui suoi predecessori al comune di Ciampino

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Nei giorni scorsi l’allora candidata sindaca del centrodestra al comune di Ciampino Daniela Ballico (è stata eletta) era finita in un porno-ricatto causato da presunte (ma finte) foto hard sue che sarebbero state messe in circolazione se non avesse ritirato la sua candidatura, che nel frattempo l’ha portata alla vittoria. La Ballico aveva avuto il coraggio di denunciare che una persona la stava minacciando di pubblicare un plico contenente foto compromettenti e dei fogli che riportano le presunte conversazioni telefoniche tra Fabrizio Matturro e vari personaggi, politici e non, provenienti dal cellulare rubato a quest’ultimo, coordinatore della campagna elettorale della vittima.

Daniela Ballico: la candidata sindaca ricattata per le foto hard

Oggi la vicenda è a una svolta. Ci sono infatti tre indagati per la diffusione di immagini hard taroccate. A finire nel registro degli indagati è stata la rivale politica Gabriella Sisti, ex assessore rimasta fuori dalla competizione elettorale al primo turno insieme al marito Elio Addessi, ex consigliere comunale in quota Udc e un uomo di fiducia della donna, Vincenzo Piro, appartenente all’entourage politico. I tre sono accusati di furto, ricettazione, diffamazione e attentati contro i diritti politici del cittadino.

daniela ballico

Spiega oggi Chiara Rai sul Messaggero che le indagini partite dopo il 13 maggio e il furto del cellulare e del pc a Matturro e Ballico, non ancora ritrovati. Alcune delle immagini e delle conversazioni tra i due sono stati ritoccati e raccolti in un plico fatto recapitare attraverso un corriere a Salvini, Durigon e Tajani.

Grazie alle immagini di videosorveglianza gli investigatori hanno potuto identificare Piro mentre spediva i plichi. L’uomo avrebbe inoltre contattato esponenti della Lega Lazio affinché intercedessero con i vertici per far ritirare la candidatura a sindaco di Ballico, minacciando in caso contrario di affiggere per tutta Ciampino manifesti con i contenuti del “plico bollente”. Ora continuano le indagini tecniche per acquisire ulteriori prove e individuare altri eventuali complici.

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