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Decreto Coronavirus: cosa succede a supermercati e centri commerciali

neXtQuotidiano 08/03/2020

I centri commerciali richiamano migliaia di persone e per questo è stato stabilito che «nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati

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Cosa succede a supermercati e centri commerciali con il nuovo decreto sul Coronavirus? La bozza del DPCM circolata ieri sera prevedeva la chiusura di centri commerciali e supermercati nel week end, nei festivi e nei prefestivi in Lombardia e nelle 11 (nel frattempo diventate 14: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia) province. Il Corriere della Sera scrive oggi che quelle misure per i centri commerciali sono confermate:

I centri commerciali richiamano migliaia di persone e per questo è stato stabilito che «nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse». Questo tipo di limitazione non vale «per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Anche in questo caso bisognerà però garantire il rispetto delle misure per evitare la vicinanza tra le persone e dunque è prevista la sospensione dell’attività per chi non è in regola.

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Coronavirus: la nuova zona arancione (Corriere della Sera, 8 marzo 2020)

Anche Repubblica conferma che nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi i centri commerciali e mercati, mentre si prevede la distanza di sicurezza per  farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari. La Stampa invece scrive:

Tanti abitanti della zona rossa sono in sofferenza, soprattutto quelli che vedono la loro attività chiusa e sempre più in difficoltà. Molti di loro però hanno capito che «sono misure necessarie per noi stessi e per gli altri», sospira Paola, di Terranova dei Passerini, il più piccolo paese della zona rossa: 900 abitanti sparsi in sette frazioni su un territorio di 11 chilometri. «E pensi che noi non abbiamo neppure un supermercato qui». In Lombardia invece i supermercati resteranno tutti aperti. Sempre, ma potrebbero essere previsti ingressi contingentati, almeno la domenica.

Anche per il Corriere  per quanto riguarda i centri commerciali e i mercati «nelle giornate festive e prefestive sono chiusi i negozi» ad esclusione di «farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari».

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