Cosa riapre a dicembre con il DPCM di Natale?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-20

“Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile – continua a ripetere Conte – Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva”. Cosa riapre a dicembre con il nuovo DPCM?

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Che non sarà un Natale come gli altri e che, seppur con qualche inevitabile concessione, non sarà certo un liberi tutti ormai lo abbiamo capito bene: “Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile – continua a ripetere Conte – Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva”. Cosa riapre a dicembre con il nuovo DPCM?

Cosa riapre a dicembre con il DPCM di Natale?

“Il cenone classico, con 20 persone, quest’anno non ce lo possiamo permettere” conferma il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo che lancia però un altro allarme: va evitato in tutti i modi l’assalto a negozi e grandi magazzini per lo shopping natalizio. Qualche apertura però ci sarà, come conferma lo stesso premier, per consentire alle famiglie di stare insieme e soprattutto per non affossare ulteriormente l’intero commercio e il turismo. La linea da seguire verrà decisa nei prossimi giorni, anche confidando sul fatto che le misure prese a partire dal 24 ottobre frenino la diffusione del virus. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di un ‘Dpcm ponte’ per il periodo natalizio che sospenda l’automatismo delle fasce, allenti il coprifuoco nazionale, consenta l’apertura serale di bar e ristoranti e lo spostamento anche tra le regioni ‘rosse’ e ‘arancioni’ per raggiungere i parenti più stretti, allunghi l’orario dei negozi, preveda un nuovo protocollo per le messe e le cerimonie religiose, indichi i divieti per la notte di capodanno, compreso lo stop a qualsiasi assembramento nelle piazze. “Parlare ora di Natale vuol dire fare un dibattito surreale e lunare – dice Boccia – pensiamo a medici e infermieri quando tiriamo fuori il cenone”. Il Corriere spiega nel dettaglio quali divieti potrebbero essere allentati permettendo qualche riapertura:

Apertura serale per i bar, i ristoranti, le pasticcerie, i pub: è questo l’obiettivo, seguendo però in maniera rigida le linee guida e quindi il limite di quattro posti a tavola, l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si alza, di mantenere il distanziamento sia mentre si consuma, sia quando si sta al bancone. Appare evidente che di fronte a queste nuove regole non sarebbe possibile mantenere il divieto di circolazione dalle 22 alle 5. È possibile che si decida di prorogare il rientro obbligatorio nella propria abitazione alle 23 o alle 24. Nessun allentamento sembra invece previsto per entrare e uscire dalle regioni in fascia rossa e arancione, nemmeno durante le festività natalizie. La discussione tra ministri è appena cominciata, anche il confronto con governatori e sindaci passerà per diverse riunioni, ma per questo aspetto sembra assai probabile che prevalga la linea del rigore. «Mai potremmo ripetere quanto accaduto la scorsa estate con assembramenti e viaggi», ripetono i ministri Speranza e Boccia.

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Dal 3 dicembre potrebbero riaprire anche i centri commerciali durante il fine settimana e i festivi. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ipotizza un’apertura prolungata per i negozi: . «È evidente che senza un buon risultato consolidato non cambierà nulla. Ma se la tendenza di questi giorni sarà confermata si può pensare all’orario lungo dei negozi fino alle 22, utile sia ai commercianti sia ai cittadini che avrebbero maggiori possibilità di uscire senza rischio di creare assembramenti» E se  Vigilia e Capodanno potranno essere festeggiati assieme ai familiari più stretti, parenti di primo grado, genitori e figli, fratelli e sorelle. Con la massima attenzione per le persone più anziane, non tutte le regioni pensano di allentare le restrizioni, come spiega il Messaggero che scrive che nel Lazio il coprifuoco potrebbe non cambiare:

«Non rifacciamo gli stessi errori di questa estate e ve lo dice una Regione che forse è l’unica con l’Rt sotto a 1», ha detto a un certo punto l’as.Pcsore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, nell’incontro di ieri pomeriggio tra Regioni e governo. Si è parlato dell’ipotesi di riaprire negozi, bar e ristoranti, anche nelle Regioni in fascia arancione e rossa dopo il 3 dicembre: si va in quella direzione, con un coprifuoco che slitta alle 23 o a mezzanotte. ll Lazio, che è in fascia gialla dunque con chiusura di bar e ristoranti alle 18, si è però tirato indietro: noi non cambieremo le regole, meglio essere prudenti

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