Coronavirus Veneto: il bollettino con i dati del 19 novembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-19

I dati sull’aggiornamento dell’epidemia di Coronavirus in Veneto oggi 19 novembre illustrati in diretta dal presidente della regione Luca Zaia

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I dati sull’aggiornamento dell’epidemia di Coronavirus in Veneto oggi 19 novembre illustrati in diretta dal presidente della regione Luca Zaia. Sono 3.753 i nuovi positivi al Coronavirus riscontrati nelle ultime 24 ore per un totale di 112.691 dall’inizio dell’emergenza ad oggi. In isolamento domiciliare ci sono ad oggi 36.887 persone. Sono 2.242 invece i ricoverati, 50 in piu’ rispetto a ieri, che vanno ad aggiungersi ai 296 posti letto di terapia intensiva occupati (cinque piu’ di ieri). I decessi salgono di 38 rispetto a ieri per un totale dal 21 febbraio ad oggi di 3.057. “Ci preoccupa il numero dei ricoveri in area non critica, è la vera pressione sui nostri ospedali”: dice il Zaia.

 

 

 

Intanto “Questa settimana in Veneto sono state controllate 23.244 , 325 le persone sanzionate, mentre 5609 sono gli esercizi commerciali controllati di cui 24 sono stati sanzionati”. Lo rileva il sottosegretario agli Interni, Achilel Variati, il quale sottolinea che i controlli “continuano, perché sarebbe un errore drammatico abbassare la guardia proprio adesso che la curva dei contagi si sta stabilizzando. Un segnale positivo, – osserva – anche se ancora piccolo e tutto da confermare, che premia gli sforzi di tutti e che conferma l’importanza di mantenere alta l’attenzione. I risultati che vediamo lo dicono – aggiunge -: le misure restrittive decise dal Governo e dalle autonomie locali sono aspre e difficili, ma necessarie per contenere questo virus”. “I cittadini – prosegue – stanno rispondendo bene, dimostrando un grande senso di responsabilità. Serve la collaborazione da parte di tutti per evitare un lockdown generale che sarebbe catastrofico per l’economia, il lavoro, la società. Un ringraziamento speciale va, naturalmente, alle forze dell’ordine e della Polizia Locale, donne e uomini, che adempiono al proprio dovere al servizio del bene comune, chiamati ad un grande in una difficile emergenza. Un lavoro senza sosta così come quello portato avanti dai medici, dagli infermieri, dagli operatori sanitari, dai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali”.

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