Coronavirus, i due turisti contagiati che hanno girato l’Italia per dieci giorni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-09

Si tratta di marito e moglie intorno ai 50 anni di età, che sono partiti da Taipei il 22 gennaio con destinazione Roma non con volo diretto ma con scalo a Hong Kong

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Ci sono due persone contagiate dal Coronavirus che hanno girato per Roma e per l’Italia per dieci giorni. Quando sono tornati a Taiwan sono stati ricoverati in ospedale e, racconta oggi Il Messaggero in un articolo a firma di Mauro Evangelista, a quel punto è scattata la caccia a chi ha avuto contatti con loro: alcuni sono stati individuati e isolati. Per altri la ricerca continua.

Coronavirus, i due turisti contagiati che hanno girato l’Italia per dieci giorni

Si tratta di marito e moglie intorno ai 50 anni di età, che sono partiti da Taipei il 22 gennaio con destinazione Roma non con volo diretto ma con scalo a Hong Kong. Cominciano la loro vacanza da Roma e toccano altre città d’arte. La famiglia di Taiwan è stata a Firenze, soggiornando in una struttura ricettiva del centro, dal 26 al 29 gennaio scorsi. Durante il soggiorno la famiglia e’ stata anche a Pisa e Siena. La Regione Toscana assicura il continuo raccordo con le autorità sanitarie nazionali e con le Aziende Sanitarie regionali. In caso di febbre alta, considerato il periodo dell’anno caratterizzato da un normale picco di casi influenzali, la Regione consiglia di restare in contatto con i medici di base e di non intasare i Pronto Soccorso. Ripartono il primo febbraio sempre con un volo che fa scalo a Hong Kong. Il 4 febbraio vengono ricoverati in ospedale a Taiwan e risultano positivi al test di 2019-nCov.

A quel punto i medici di Taiwan iniziano a indagare perché c’è qualcosa che non torna, visto che l’isola – per ragioni storiche e politiche- ha limitatissime relazioni con la Cina. I due pazienti non hanno avuto contatti diretti con persone che erano state in Cina né tanto meno nella provincia di Hubei. Il 6 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, il Centro sulle epidemie di Taiwan annuncia che ci sono due cittadini contagiati, ricoverati in ospedale, dopo un viaggio in Europa. Il ministro della Salute, Chen Shih-chung, si sbilancia: «Dopo esserci consultati con gli esperti, siamo giunti alla conclusione che il luogo più probabile in cui è avvenuta l’infezione è a bordo dell’aereo da Hong Kong all’Europa, dove la coppia si trovava in uno spazio limitato».

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Coronavirus 2019-nCov: i sintomi e il contagio (Il Messaggero, 31 gennaio 2020)

Il ministro parla di Europa, ma significa Italia, Roma. E soprattutto se la ricostruzione degli esperti taiwanesi è esatta, la coppia è stata contagiata nel volo di andata e, dunque, durante la vacanza in Italia, inconsapevolmente, era già infetta. Se non avevano ancora i sintomi e che la febbre è arrivata successivamente quando sono atterrati a Taiwan, questo significa che quando erano in giro per Roma erano asintomatici; dunque le possibilità che abbiano contagiato altre persone sono bassissime. Però non si può sottovalutare uesto allarme e, per fortuna, la macchina della sicurezza sanitaria internazionale ha funzionato e le autorità di Taiwan hanno comunicato il problema a quelle italiane.

A quel punto sono stati individuati i soggetti che hanno avuto contatti con la coppia e sono stati posti in isolamento. Esattamente come per i due cittadini cinesi che sono stati prelevati dall’hotel Palatino e sono ricoverati allo Spallanzani in condizioni critiche ma stabili. Loro erano atterrati a Malpensa e poi erano arrivati a Roma passando per Parma, Verona e Firenze: i loro contatti sono stati ricostruiti e tutti sono risultati negativi, compresi anche i dipendenti degli hotel dove hanno soggiornato. Questo significa che il contagio non è comunque automatico. L’Italia ha di recente bloccato tutti i voli per e da Hong Kong e Taipei, un provvedimento che in particolare è stato molto criticato dal governo di Taiwan.

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