Attualità
Ranieri Guerra e il Coronavirus come la Spagnola (ma c’è chi lo contesta)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-26
Il vice direttore delle iniziative strategiche dell’Oms: l’andamento è simile, la Spagnola andò giù in estate per fare 50 milioni di morti a settembre e ottobre
L’andamento della pandemia “è previsto e prevedibile, si sta comportando come avevamo pensato”: lo ha ribadito Ranieri Guerra, vice direttore delle iniziative strategiche dell’Oms, ad “Agorà” su Raitre. “La Spagnola ebbe un’evoluzione dello stesso tipo – ha ricordato Guerra – andò giù in estate per riprendersi ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata. È quello che dobbiamo evitare”. La frase di Guerra è finita persino sulla CNN. “L’Italia è pronta per vaccinare il 100% della popolazione contro l’influenza, secondo le indicazioni fornite dal ministero della Salute”, ha aggiunto. Da questo punto di vista, ha precisato “i vaccini ci sono e vengono resi disponibili ogni settembre, in base alla valutazione prospettica dei ceppi virali circolanti”. Guerra ha anche risposto a una domanda sul rischio con la consegna di pacchi attraverso i corrieri, dopo il caso Bartolini a Bologna: “Il virus si trasmette attraverso due dimensioni: vicinanza e durata della vicinanza. Passando vicino a una persona infetta non ci si contagia, mentre ci si infetta parlando a distanza ravvicinata per 20-30 secondi continui con una persona, o se questa tossisce e starnutisce”.
Ma c’è chi lo contesta: in una nota i deputati di Cambiamo con Toti, Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli rispondono a Guerra. “Quanto affermato oggi dal direttore aggiunto dell’Oms nella trasmissione Agorà su Rai 3 pensiamo non sia corretto. Paragonare l’andamento del coronavirus all’influenza spagnola avvenuta nel 1918 dimenticando di rassicurare che la scienza, un secolo dopo, ha fatto progressi e passi da giganti tali da poter evitare che si possano raggiungere, in una eventuale seconda ondata di cui nessuno ha la certezza, i 50 milioni di morti è puro terrorismo mediatico. Ribadiamo l’importanza di continuare ad osservare le precauzioni sanitarie del caso e la continua vigilanza delle istituzioni perché questo avvenga ma crediamo anche che sia arrivato il momento di porre un freno alle tante ipotesi scientifiche espresse in assoluta libertà che circolano sui mass media. Abbiamo bisogno di fiducia e concretezza, di soluzioni serie per uscire dalla crisi sanitaria ed economica non di storie del terrore che destabilizzano solo il futuro della gente”, concludono.