Economia
Il salario accessorio di Roma a rischio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-02
La Ragioneria dello Stato non approva l’accantonamento per i salari accessori. E contesta la contabilizzazione del Comune
La Ragioneria dello Stato contesta il piano approvato dal Campidoglio per il recupero delle somme illegittimamente erogate ai propri dipendenti come salario accessorio, dal 2008 al 2012. Non solo: al tavolo tecnico istituito al ministero dell’Economia ancora non sono arrivate le certificazioni sul raggiungimento dei risparmi previsti dal piano di rientro (440 milioni di riduzioni alla spesa tra il 2014 e il 2016). Soprattutto, non potranno mai arrivare quelle relative agli obiettivi del piano sulle partecipate: il Campidoglio non ha mai realmente avviato quel programma di cessioni e liquidazioni fissato tre anni fa. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze convocherà a settembre sindaca e assessore capitolino al bilancio: dovranno fornire risposte ai tanti dubbi sollevati dai tecnici della Ragioneria, come racconta Il Messaggero oggi in un articolo a firma di Fabio Rossi.
Secondo i tecnici della Ragioneria i risparmi previsti dal piano triennale di riequilibrio del deficit capitolino, chiuso nel 2016, non si possono conteggiare due volte: una per risanare il bilancio e l’altra per recuperare i soldi illegittimamente erogati ai dipendenti. Altro problema:in linea generale le cifre illegittimamente versate dovrebbero essere recuperate dalla stessa voce: per la restituzione si dovrebbe andare ad attingere dai nuovi fondi per il salario accessorio. La legge consente all’amministrazione comunale di spalmare la restituzione dei fondi in più tranche, attraverso «quote annuali per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il superamento dei vincoli». Il Campidoglio quindi potrebbe predisporre un piano di sei rate, di importo compreso tra i 55 e i 60 milioni.