Attualità
Chikungunya: le zone a rischio per la zanzara infetta a Roma
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-09-14
Tra le zone sotto osservazione Torrevecchia, Trionfale e Primavalle. Ieri firmata l’ordinanza per la disinfestazione
Ci sono otto zone a rischio Chikungunya a Roma. Nel Lazio per la zanzara infetta sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi): di questi, sei sono nella Capitale. Di questi 17, dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. E mentre arriva lo stop alle donazioni di sangue nella ASL 2 di Roma, il Messaggero riepiloga oggi in un’infografica le otto zone a rischio: le principali attenzioni si rivolgeranno per ora verso Roma sud. Seppur con qualche eccezione, come nel caso di Torrevecchia (periferia nor-ovest), da cui è arrivata una delle segnalazioni di contagio: da lì, le operazioni potrebbero espandersi verso Primavalle, Boccea e Trionfale. Nel quadrante meridionale, invece, si parte dalle zone in cui sono avvenuti i contagi, per poi estendersi nei dintorni. Da San Giovanni, quindi, si passerà all’Appio per poi verificare la necessità di eventuali interventi al Tuscolano o all’Esquilino. Ancora più a sud si parte da Grotta Perfetta, per puoi muoversi verso Eur, Ardeatino ed eventualmente anche sulla direttrice della Laurentina. Lo stesso dicasi per l’area di Tor Marancia. A rischio anche la Portuense fuori dal Grande Raccordo Anulare.
Alla disinfestazione saranno interessati alcuni quartieri del Municipio X, tra Ostia e Acilia, e del XI, con Portuense, Magliana e Trullo in prima fila. Successivamente si punterà verso est, dal Casilino al Prenestino. Ieri è stata firmata dalla sindaca Raggi l’ordinanza per le disinfestazioni. Il Corriere della Sera ha pubblicato oggi un’infografica che riepiloga come si trasmette e come si cura il virus. L’infezione, provocata da un virus trasmesso dalle zanzare, si manifesta con dolori articolari e febbre. Non ci sono terapie specifiche e nemmeno un vaccino. Chi si ammala può contare sugli antipiretici per combattere la febbre.
A Roma intanto si va verso l’emergenza sangue (anzi una “maxi emergenza” come avverte il Centro Nazionale Sangue), dopo lo stop alla donazione per un milione 300mila romani, tutti gli abitanti della Asl Roma 2, per i casi di Chikungunya sul territorio. La circolare del Cns sottolinea “la assoluta necessita’ di intensificare, in stretta collaborazione con le associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue, la raccolta negli altri comuni/aree della Regione Lazio”, anche “mediante la pianificazione del maggior numero possibile di sedute straordinarie di raccolta”. Nel dettaglio, sottolinea il Cns, il temporaneo fabbisogno delle aree affette “risultera’ di dimensioni molto rilevanti (circa 250 unita’ di globuli rossi al giorno)”. Per questo si chiede anche di attivare “la compensazione interregionale”, configurandosi “le ricadute dell’evento epidemico in oggetto sul sistema sangue laziale alla stregua di una maxi emergenza”.