Economia
La Cassa Integrazione in deroga e l’INPS in ritardo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-13
Nel Lazio, ad esempio, sono 58837 le domande decretate dalla Regione con un primo invio del flusso che risale al 2 aprile scorso. Le domande pagate dall’INPS risultano essere 8575. Ovvero appena il 14,57%. Ma c’è chi sta peggio. Ad esempio la Toscana, che ne ha decretate 34381 e se ne è viste pagare 3235, appena il 3,5%
Sono i suoi stessi numeri a inguaiare l’INPS sulla cassa integrazione in deroga. Sul portale dell’ente guidato da Pasquale Tridico infatti vengono mostrati i dati, aggiornati al 10 maggio, su Cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario, richieste di pagamento SR41 e Cassa integrazione in deroga.
La Cassa Integrazione in deroga e l’INPS in ritardo
Proprio da questi dati si evince che i beneficiari complessivi di Cassa integrazione ordinaria e Assegno ordinario, al 10 maggio 2020, sono 8.523.529. Dei relativi benefici, 5.568.191 sono già stati anticipati dalle aziende con conguaglio INPS, e 2.955.338 sono a pagamento diretto, in corso di pagamento. E quindi già si scopre che per l’ordinaria l’INPS ha pagato il 34% degli aventi diritto, tutto il resto se lo sono dovute accollare le aziende. Ma la vera tragedia è la CIG in deroga. Le domande di Cassa integrazione in deroga, determinate dalle singole regioni e inviate all’INPS per autorizzazione al pagamento, sono 362.919. Di queste 246.350 sono state autorizzate da INPS. Ma è quando si arriva ai dati disaggregati per regione che si notano paurose discrasie.
Nel Lazio, ad esempio, sono 58837 le domande decretate dalla Regione con un primo invio del flusso che risale al 2 aprile scorso. Le domande pagate dall’INPS risultano essere 8575. Ovvero appena il 14,57%. Ma c’è chi sta peggio. Ad esempio la Toscana, che ne ha decretate 34381 e se ne è viste pagare 3235, appena il 3,5%. E la Lombardia? Ne ha decretate 50778, le domande pagate sono 1821. Ovvero l’1,8%. Ci sono regioni che se la passano meglio come il Veneto, che ha 9163 domande pagate su 34946 domande decretate pari al 9,1%, o la Campania che ha 8522 domande pagate su 30mila (il 8%). Ma in generale la disparità tra regioni si vede tutta ed è anche incomprensibile. Antonio Misiani, viceministro dell’Economia, ai microfoni di Radio anch’io oggi ha detto che sulla cassa integrazione e cassa in deroga, nel decreto rilancio “ci sono norme per la semplificazione delle procedure. La cassa integrazione in deroga è gestita congiuntamente da Inps e Regioni. Ci sono stati ritardi e rallentamenti, stiamo lavorando e dialogando con le regioni per velocizzare le procedure e capire quale sia la modalità più rapida. Le pratiche della cassa integrazione hanno dimensioni senza precedenti, 8 milioni e mezzo di persone. Noi stanziamo 3 miliardi di euro per i comuni. Sono convinto che sia necessario comunque garantire i servizi essenziali, vedremo i dati”. Tanti lavoratori rimangono in attesa.