“Ora serve il lockdown, il vaccino non è una soluzione immediata”

Nino Cartabellotta di Fondazione Gimbe spiega che questo anno ci attende una situazione critica con un aumento dei decessi, se non verrà attuata velocemente una strategia soppressiva del virus

‘Il vaccino non e’ una soluzione immediata, adesso serve un lockdown: senza un’immediata e rigorosa stretta, ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continui tira e molla sull’apertura di scuole e attivita’ produttive e un aumento inesorabile dei decessi’. Cosi’ il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, annuncia la sua proposta per la gestione 2021 della pandemia: ‘Per centrare l’obiettivo di eliminare il virus – spiega – e’ indispensabile attuare rapidamente una strategia “soppressiva”, sul modello del lockdown italiano della prima ondata, cosi’ da ridurre in modo rilevante gli attualmente positivi e appiattire la curva epidemica’. Secondo Gimbe nella settimana 6-12 gennaio crescono i nuovi casi (121.644 vs 114.132) a fronte di un lieve calo del rapporto positivi/casi testati (29,5% vs 30,4%); stabili i casi attualmente positivi (570.040 vs 569.161), con lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 vs 23.395) e delle terapie intensive (2.636 vs 2.569); ancora in aumento i decessi (3.490 vs 3.300). ‘Le dichiarazioni del ministro Speranza alle Camere – conclude Cartabellotta – lasciano intuire che per il 2021 si intende perseguire una strategia di mitigazione puntando sui massimi risultati di copertura vaccinale e confidando nella massima efficacia del vaccino. Se a questo aggiungiamo tutte le incertezze che la crisi di Governo comporta il quadro e’ inquietante’