Il video dei carabinieri che sfottono un ubriaco

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-29

Un video diventato virale mostra un ragazzo apparentemente ubriaco oggetto degli sfottò di tre carabinieri che ora rischiano di essere colpiti da provvedimenti disciplinari per aver girato e messo online il filmato

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La pagina Facebook Welcome to Favelas ha pubblicato qualche giorno fa il video di un uomo apparentemente ubriaco ridicolizzato all’interno di una Caserma dei Carabinieri. La didascalia del video – girato da uno dei  militari dell’Arma – dice che il video è stato girato nella stazione dei Carabinieri di San Vito a Cagliari. Welcome to Favelas chiosa ironicamente con un ”Rischiano la vita per 1000 euro al mese”.

L’uomo deriso dai Carabinieri

Protagonista di quello che alcuni utenti hanno definito un vero e proprio atto di bullismo è un uomo che secondo quanto scrive Sardinia Post ha circa 35 anni, è apparentemente ubriaco e ha qualche problema di deambulazione. Secondo alcuni l’uomo sarebbe un disabile ma al momento di questa informazione non ci sarebbe conferma. I militari, almeno tre a quanto pare, lo invitano ad accennare alcuni passi di danza approfittando della situazione e dello stato di confusione dell’uomo. Il protagonista del video ad un certo punto perde l’equilibrio ma per fortuna riesce ad atterrare su una sedia.

Non è chiaro come il video sia finito in rete ma i tre carabinieri (l’autore del filmato e due “spettatori” uno dei quali è inquadrato mentre filma a sua volta la scena) potrebbero essere raggiunti da provvedimenti disciplinari. I vertici dell’Arma infatti sarebbero venuti in possesso del video – che ha avuto migliaia di condivisioni su Facebook – e avrebbero aperto un’indagine interna per risalire all’identità dei colpevoli ed accertare eventuali violazioni. Al di là del comportamento tenuto nei confronti di quel ragazzo è vietato diffondere riprese effettuate all’interno di una caserma dei Carabinieri. Su Welcome to Favelas molti utenti hanno paragonato il gesto dei tre militari a quello dei dipendenti della LIDL nei confronti della donna di origine Rom.

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