L'autobus in fiamme in Corso d'Italia a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-01

Il primo intervento di soccorso è stato effettuato da una pattuglia di carabinieri in borghese Reparto operativo di Roma, in transito sulla corsia opposta. I militari hanno aiutato i passeggeri e messo in sicurezza l’area

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Stamattina un autobus di linea ha preso fuoco a Roma intorno alle 8 su Corso d’Italia in direzione piazza Fiume, prima del tunnel. Ad andare a fuoco un autobus della linea 495 che viaggiava in direzione piazza Fiume. Secondo quanto si è appreso, ad intervenire per primi sono stati carabinieri in borghese del reparto operativo di Roma. I militari, che viaggiavano a bordo di un’auto civetta nella direzione di marcia opposta, hanno notato il fumo fuoriuscire dal mezzo pubblico e sono scesi in strada aiutando i passeggeri a scendere dal bus. In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, hanno messo in sicurezza l’area per evitare che un’eventuale esplosione del mezzo potesse coinvolgere i passeggeri o i veicoli in transito nella galleria.

L’autobus a fuoco in Corso Italia a Roma

“Avevamo sentito puzza di bruciato poco prima” avrebbe detto qualcuno ai soccorritori. “È stata una tragedia sfiorata. Se fosse accaduto in galleria le conseguenze sarebbero state ben più gravi” avrebbero ripetuto altri mentre telefonavano ai familiari per rassicurarli. Il primo intervento di soccorso è stato effettuato da una pattuglia di carabinieri in borghese Reparto operativo di Roma, in transito sulla corsia opposta. I militari hanno aiutato i passeggeri e messo in sicurezza l’area evitando che, in caso di un’esplosione, potessero rimanere coinvolti auto e moto di passaggio. Non è la prima volta che gli autobus romani sono protagonisti di episodi simili. Tra gli ultimi a inizio maggio un autobus notturno ha preso fuoco su via Casilina, fortunatamente senza provocare feriti. Il Codacons ha chiesto di revisionare tutto il parco auto di Atac. La dirigenza ha risposto che la revisione straordinaria del parco veicoli è già in corso. “L’azienda – prosegue l’Atac – è inoltre perfettamente consapevole delle condizioni di vetustà del proprio parco mezzi, in superficie come sul metroferro, e in questi mesi ha lavorato per garantire la migliore funzionalità possibile per il pieno rispetto dei criteri di sicurezza e continuità di esercizio. Episodi come quello di oggi saranno sempre più residuali e destinati a scomparire una volta che l’azienda avrà la disponibilità di adeguate risorse che consentiranno di acquisire nuovi e ulteriori mezzi oltre quei 150 bus per i quali è prevista una prima consegna già da settembre. Nel frattempo occorre moltiplicare gli sforzi manutentivi, contando sulla passione e professionalità delle proprie qualificate maestranze”. Atac osserva infine che “tanta attenzione da parte di chi oggi scopre il problema sarebbe stata probabilmente più utile in tempi diversi e pregressi, sollecitando le parti alla giusta attenzione per il rinnovo del parco mezzi e la qualificazione delle maestranze, evitando inutili e dannose spese per esternalizzare lavori il cui unico risultato è stato di ridurre l’azienda ad avere un parco mezzi che per vetustà è fra i primi in Europa”.


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