Brexit, l'allarme recessione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-17

Il FMI: l’economia britannica frenerebbe visibilmente e già dal prossimo anno, nello scenario più avverso, andrebbe in recessione (-0,8%), mentre deficit e debito pubblico, disoccupazione e inflazione tornerebbero a salire

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Per il Regno Unito sarebbero pesanti gli effetti di un’uscita dall’Unione Europea dopo un verdetto in tal senso del referendum del prossimo 23 giugno. L’economia britannica frenerebbe visibilmente e già dal prossimo anno, nello scenario più avverso, andrebbe in recessione (-0,8%), mentre deficit e debito pubblico, disoccupazione e inflazione tornerebbero a salire. È questa la stima del Fondo Monetario Internazionale che, in un’attesissimo rapporto sugli effetti della Brexit, appena pubblicato, traduce in cifre l’impatto di una scelta cruciale per il futuro di Londra. Quest’anno, in caso di una vittoria della Brexit il Pil britannico, rispetto alla previsione di base (+1,9%) si ridimensionerebbe all’1,7% nel caso di uno scenario a impatto “limitato” e all’1,1% nell’ipotesi di uno scenario “avverso”. ma gli effetti più pesanti arriverebbero nel 2017 con il Paese che nell’ipotesi peggiore andrebbe in recessione (-0,8%) a fronte di un +1,4% nello scenario mediano e del 2,2% dello scenario di base. Impatti visibili anche su altre grandezze economiche.

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I costi della Brexit (Corriere della Sera, 21 febbraio 2016)

Dal tasso di disoccupazione che quest’anno, nella peggiore delle ipotesi peggiorerebbe al 5,2% (5% nello scenario di base) per poi aggravarsi Roma, 16 giu. (askanews) – al 6% (5%) nel 2017 al deficit pubblico che passerebbe, sempre nell’ipotesi peggiore rispettivamente al 4% (2,9%) e al 5% (2%), al debito pubblico, che passerebbe all’85% (82,6%) del Pil e all’87,3% (81,5%), all’inflazione, in ascesa all’1,6% (0,8%) e al 4% (1,9%).

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