Brembate, ora anche i vigili del fuoco rimuovono striscioni per Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-13

I pompieri sono intervenuti con una scala intervenendo dall’esterno dell’edificio, senza entrare nella casa che aveva esposto lo striscione. Come mai?

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Non solo la Digos, ora anche i vigili del fuoco rimuovono striscioni di protesta contro Matteo Salvini. Uno striscione con la scritta “Non sei il benvenuto” affisso sulle finestre di una casa privata è stato fatto rimuovere questa mattina dai vigili del fuoco a Brembate (Bergamo), dove è giunto in visita il ministro dell’ Interno Matteo Salvini, che si è poi intrattenuto con alcuni simpatizzanti in un bar.

Brembate, ora anche i vigili del fuoco rimuovono striscioni per Salvini

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha pubblicato su Twitter le foto della rimozione: i pompieri sono intervenuti con una scala intervenendo dall’esterno dell’edificio, senza entrare nella casa che aveva esposto lo striscione. Come mai?

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La scelta si deve probabilmente a ragioni logistiche: dopo i fatti di Salerno in molti si sono chiesti se la Polizia possa entrare in una casa senza mandato della magistratura.

polizia di stato twitter saviano casalbruciato - 3

Ora naturalmente i “guai” o ci sono – e vengono contestati – o non ci sono e quindi non c’è motivo di levare lo striscione. Certo, in alcuni casi e per motivi di urgenza (e sicuramente visto che il comizio era una situazione temporanea) la Polizia può intervenire anche senza mandato – spiega su Twitter un avvocato cagliaritano – ma solo in situazioni ben specifiche. Ad esempio se c’è un’imminente situazione di pericolo oppure se c’è il rischio che alcune prove di reato vengano distrutte o nascoste. Quindi, dopo l’imbarazzatissima intervista del capo della polizia Franco Gabrielli probabilmente qualcuno si è reso conto che a forza di violare leggi e regole la polizia avrebbe passato dei guai. E allora ecco i vigili del fuoco. E l’ipotesi viene confermata dal comandante dei vigili del fuoco di Bergamo Calogero Turturici che spiega come è avvenuto l'”intervento tecnico” eseguito “sulla base di una decisione della Questura”. “Abbiamo ricevuto una chiamata dalla Questura – spiega il comandante – in cui ci veniva chiesto un supporto tecnico”, ad una decisione “presa dal dirigente del servizio di ordine e sicurezza pubblica predisposto dalla Questura” in occasione della visita del ministro”. Un supporto che è regolato da norme precise e che rientra nella “collaborazione istituzionale tra corpi della Stato”. La richiesta è arrivata alle 7.58 ed è stata presa in carico dal turno montante delle 8. Una volta sul posto il caposquadra “ha chiesto al funzionario della Polizia la conferma dell’intervento e quest’ultimo ha ribadito la decisione della Questura”. Ma qual è la motivazione? “A noi non c’è stata detto – conclude Turturici – tutte le valutazioni sono state adottate dalle questura e dunque vanno chieste alle Questura”.

E il sindacato dei Vigili del Fuoco dice che è inaccettabile

“Non è lavoro per i Vigili del fuoco. Quanto accaduto a Brembate, in provincia di Bergamo, poco prima dell’arrivo del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è inaccettabile”. Così la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco critica la rimozione di uno striscione da parte di una squadra dei Vigili del Fuoco. “Non si può consentire – prosegue il sindacato – che si utilizzi una squadra dei Vigili del fuoco, rimuovendola dal lavoro quotidiano, per costringerla a rimuovere uno striscione. Si opera un danno all’erario, perché i Vigili del fuoco non fanno ‘pubblica sicurezza’ ma operano per portare soccorso, e si colpisce un diritto inalienabile del cittadino, quello al legittimo dissenso. Siamo solidali con i colleghi costretti ad operare in questa non prevista operazione e chiediamo ai vertici del corpo e del Viminale che si faccia immediata chiarezza”.

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