Attualità
Bonafede dà l’ok ai procedimenti contro Salvini e Di Battista senior
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-09-09
Il ministero della Giustizia è pronto a dare l’ok ai procedimenti che interessano Matteo Salvini e Vittorio Di Battista, padre di Alessandro
Il Fatto Quotidiano annuncia oggi che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è pronto a dare l’ok ai procedimenti che interessano Matteo Salvini e Vittorio Di Battista, padre di Alessandro. Nel caso del ministro degli Interni si tratta della richiesta di autorizzazione a procedere, inoltrata nel 2016, contro Matteo Salvini per vilipendio all’ordine giudiziario, che inspiegabilmente il predecessore di Salvini, Andrea Orlando (che oggi tuona spesso e volentieri contro il leader leghista) lasciò a marcire nel suo cassetto. Per Di Battista senior parliamo del famoso post sulla presa della Bastiglia che aveva fatto immaginare soprattutto la necessità di prendere una pastiglia da parte del suo estensore.
Alla fine del marzo 2016 il procuratore Armando Spataro aveva scritto la richiesta all’allora ministro della Giustizia Andrea Orlandoe lo aveva fatto per altre due volte senza mai avere una risposta. Ci ha riprovato nei primissimi giorni di luglio, poco dopo l’insediamento del nuovo esecutivo composto da M5s e Lega. In via Arenula gli uffici hanno iniziato a valutare la richiesta poco dopo la ricezione.
Nel frattempo Salvini ha proseguito con le sue critiche, anche dure, alla magistratura. Adesso, dopo la pausa estiva, gli uffici del ministero della Giustizia stanno terminando le ultime procedure.
E siccome non vogliono certo dare l’impressione di proteggere amici e alleati, oltre ad autorizzare il procedimento nei confronti di Salvini daranno via libera anche al procedimento aperto dalla Procura di Roma nei confronti del padre di Alessandro Di Battista, Vittorio Di Battista, indagato per offese al prestigio e all’onore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo lo stop, a fine maggio, al primo tentativo di formare il governo Conte: “Il Quirinale –ave va scritto il padre dell’ex deputato –è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue. Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni. Arricchirebbe di democrazia questo povero Paese e ridarebbe fiato alle finanze stremate”.