Economia
APE: quanto costa l'assicurazione
neXtQuotidiano 23/06/2016
Conviene davvero l’Ape, l’Anticipo pensionistico messo in campo dal governo?
Repubblica oggi pubblica un’infografica che riepiloga i costi dell’assicurazione necessaria per l’Anticipo Pensionistico che il governo sta per varare. Se si sceglie di anticipare la pensione da uno a tre anni, l’assegno sarà decurtato per sempre dalla rata del prestito. E le assicurazioni (dunque l’erario) interverranno in ogni caso. Se invece il premio della polizza fosse caricato sulla rata anziché sui conti pubblici, il costo dell’Ape per il pensionato diventerebbe impegnativo. Spingendolo a riconsiderare l’opzione.
Un lavoratore nato il primo giugno del 1953 che oggi intasca 2 mila euro netti di stipendio – con una carriera alle spalle fluida, senza buchi e con una progressione accettabile della retribuzione dell’1,5% – se non chiedesse di andare in pensione prima, secondo i calcoli di Progetica prenderebbe 1.703 euro dal 2020 in poi, allo scoccare dei 66 anni e 11 mesi. Se invece si avvalesse al massimo dell’Ape, anticiperebbe l’uscita al 2017, cioè a 63 anni e 7 mesi, ma con un assegno ridotto a 1.542 euro, per via dei tre anni di contributi mancanti. E ulteriormente tagliato a 1.267 euro dal 2020 in poi, grazie alla rata del “mutuo” previdenziale da 275 euro al mese. Se poi fosse a suo carico anche l’assicurazione per il rischio morte, la rata lieviterebbe di altri 72 euro, arrivando a 347 euro, quasi un quarto della pensione, già decurtata di 200 euro rispetto all’importo pieno che si avrebbe senza l’Ape. L’assegno precipiterebbe insomma dai 1.703 euro di spettanza ai 1.195. Un salto di non poco conto. E per sempre, di fatto.
In pratica, per tre anni di riposo aggiuntivi il lavoratore sceglie di accollarsi uno speciale mutuo previdenziale (non garantito da alcun bene reale, come la casa, ma dal diritto alla pensione) che nell’esempio di Progetica vale 61 mila e 680 euro. Ne deve però restituire 67 mila e 681 euro in vent’anni, ad un tasso di favore qui ipotizzato dell’1,5%, inferiore anche a quelli di mercato attuali, se si considerano gli spread applicati oggi dalle banche. Con il premio assicurativo, si sale a 70 mila e 925 euro: ben diecimila euro in più di interessi e polizza, costi inevitabili di un’operazione finanziaria, com’è l’Ape, pensata – sostiene Palazzo Chigi – per non gravare sui conti pubblici.