Angela da Mondello in commissariato per il video “Non ce n’è (Covid)”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-09

Angela Chianello gira il video in cui un un gruppetto di ragazzi, tutti senza mascherine e stretti gli uni agli altri, le balla intorno. E finisce in commissariato, mentre sono attesi già nelle prossime ore sviluppi penali

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Finisce al commissariato Angela Chianello, la casalinga palermitana diventata famosa dopo una intervista in cui ha detto “Non ce n’è Covid”, diventato un tormentone. Dopo avere registrato, ieri mattina, un videoclip in cui canta e balla sulla spiaggia di Mondello, accompagnata da un gruppo di giovani, tutti senza mascherina, oggi come apprende l’Adnkronos, è stata convocata al commissariato di Mondello dove è stata sentita dal vicequestore aggiunto Manfredi Borsellino. Con lei è stato sentito anche il suo agente. Stretta in un abito di pailettes dorate Angela Chianello che conta 172mila follower su Instagram, nel videoclip registrato canta “Non ce n’è, non ce n’è, non c’è niente” e ancora: “buongiorno da Mondello”, mentre un gruppetto di ragazzi, tutti senza mascherine e stretti gli uni agli altri, le balla intorno. Adesso lo spettacolo organizzato alle sette di ieri mattina a Mondello finisce in commissariato. E sono attesi già nelle prossime ore sviluppi penali. AdnKronos scrive che le sono state comminate le sanzioni amministrative previste dalla legge anti Covid

Angela Chianello era diventata famosa perché, intervistata da una tv locale sulla spiaggia palermitana, aveva affermato che “non ce n’è Coviddi”. Quella storpiatura dell’italiano era stata rilanciata sui social e sui giornali. Tanto da convincerla ad aprire un profilo Instagram che aveva raggiunto in poche ora decine di migliaia di follower. Un boccone troppo ghiotto perché non ci si avventasse sopra la regina del trash italiano, Barbara D’Urso, che aveva invitato una prima volta in trasmissione la signora, ma in collegamento da casa (durante il programma la Chianello aveva confessato che non poteva lasciare la Sicilia perché oggetto di una misura restrittiva per un reato)

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