Attualità
Gli spadisti Usa in pedana con la mascherina rosa in difesa delle donne vittime di violenza
neXtQuotidiano 31/07/2021
Il team Usa di spada ha protestato contro uno dei suoi stessi componenti, Alen Hadzic, accusato da tre donne di abusi sessuali: gli era stato negato di volare a Tokyo, ma ha vinto un ricorso generando l’ira dei suoi compagni di squadra
Tre componenti della nazionale di spada maschile degli Stati Uniti si sono presentati in pedana a Tokyo con la mascherina rosa in solidarietà alle donne vittime di abusi sessuali. Una presa di posizione contro il loro compagno di squadra Alen Hadzic, accusato di aver commesso violenza contro alcune donne: è l’unico in mascherina nera, quella ufficiale della delegazione americana, e presumibilmente non era stato avvisato della protesta da parte dei suoi compagni.
La sua presenza nella delegazione statunitense non è stata vista di buon occhio: ha dovuto affrontare da solo il volo verso il Giappone e, una volta arrivato, è stato tenuto a distanza dal villaggio Olimpico, “confinato” in un albergo a 30km di distanza. Questo perché Hadzic ha ottenuto di poter rientrare in squadra dopo essere stato inizialmente escluso da SafeSport, un organismo indipendente americano che indaga sugli abusi sessuali negli sport olimpici: quasi subito dopo essere entrato nel roster – infatti – il 29enne è stato accusato da tre donne di abusi sessuali commessi tra il 2013 e il 2015: fatti sui quali dovrà quindi esprimersi un giudice penale e per i quali, al momento, non ha ricevuto nessuna condanna.
L’atleta ha sempre negato le accuse e ha impugnato con successo la sospensione che lo avrebbe tenuto fuori dai Giochi. La corte che gli ha concesso di volare in Giappone ha anche specificato che la sua presenza nel team non sarebbe stata “dannosa per la reputazione degli Stati Uniti”. La decisione ha comunque fatto infuriare i suoi compagni di squadra, che hanno messo in discussione l’efficacia della stessa SafeSport. In un’e-mail visionata da USA Today , il Ceo della Federazione americana di Scherma, Kris Ekeren, ha scritto a Hadzic spiegandogli che i suoi compagni di squadra avevano espresso preoccupazioni per la loro sicurezza e benessere derivanti dalla sua presenza, che secondo loro potrebbe influenzare negativamente le loro capacità mentali ed emotive di prepararsi e competere ai massimi livelli richiesti ottenere il successo durante la manifestazione. L’avvocato di Hadzic, Michael Palma, ha affermato che la federazione sta tenendo l’atleta fuori dai riflettori “per evitare pubblicità negativa”. “Questo – ha aggiunto Palma – gli impedisce di partecipare all’esperienza olimpica che si è giustamente guadagnato”.