Alberico Lemme: zucchero, glucosio, tumori e cancro a Domenica Live

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-04-10

Il farmacista diventato dietologo ha dichiarato che la dieta mediterranea favorisce il tumore e che la chemioterapia non serve a niente. “Quindi cosa ho fatto con questa meravigliosa dieta mediterranea? Ho fatto nutrire il tumore. Ecco perché c’è un aumento di tumore nel mondo”. Cosa c’è di vero?

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Nello spettacolo di varia umanità che spesso alberga a Domenica Live oggi è arrivato a dare spettacolo Alberico Lemme, che in due interventi distinti ha dichiarato che la dieta mediterranea favorisce il tumore e che la chemioterapia non serve a niente. “Quindi cosa ho fatto con questa meravigliosa dieta mediterranea? Ho fatto nutrire il tumore. Ecco perché c’è un aumento di tumore nel mondo”, ha detto tra l’altro nell’intervento. In alcune registrazioni di fortuna mandate in onda dalle trasmissione Lemme se la prende con i “professoroni del cazzo” – “secondo me sono femmine o sono omosessuali” – e sostiene che “il cibo” fa venire il cancro e il diabete, il sodio “è un attivatore di tumore”. Lemme, che è farmacista (e non medico) dice anche che “si può sconfiggere il tumore, ma non lo dica in giro, si faccia i cazzi suoi”. La parte più surreale del dibattito è che Domenica Live ha scelto come voce contraria a quella di Lemme il dottor Pietro Lorenzetti, che fa… il chirurgo plastico.

Alberico Lemme e il delirio sui tumori a… di next-quotidiano
Per quanto riguarda cancri, tumori, zucchero e glucosio, invece oltre che i farmacisti di Desio conviene leggere con molta attenzione quanto spiegato da Queryonline, rivista del CICAP:

Un’altra idea molto diffusa è che lo zucchero “nutra le cellule tumorali”, suggerendo che dovrebbe essere completamente eliminato dalla dieta dei pazienti oncologici.Questa è una iper-semplificazione molto poco utile di un tema complesso che stiamo cominciando a capire solo ora. “Zucchero” è una parola che significa tutto. Si riferisce a una gamma di molecole che include anche gli zuccheri semplici delle piante, glucosio e fruttosio. La roba bianca nel barattolo in cucina è chiamata saccarosio ed è ottenuto unendo il glucosio e il fruttosio. Tutti gli zuccheri sono carboidrati – molecole ottenute da carbonio, idrogeno e ossigeno.
I carboidrati – sia quelli delle torte sia quelli delle carote – vengono spezzati dal nostro sistema digestivo per rilasciare glucosio e fruttosio. Questi vengono a loro volta assorbiti dal sangue per fornirci l’energia necessaria a vivere. Tutte le nostre cellule, tumorali o no, ricavano energia dal glucosio. Poiché le cellule tumorali crescono solitamente più in fretta rispetto alle cellule sane, hanno bisogno di una maggiore quantità di questo carburante. E’ stato anche rilevato che usano il glucosio e producono energia in maniera diversa dalle altre cellule. I ricercatori stanno cercando di capire le differenze di sfruttamento dell’energia fra le cellule tumorali e quelle sane, anche per sviluppare cure migliori (compresa l’interessante, ma ancora lungi dall’essere provata, DCA).
Ma tutto questo non significa che gli zuccheri di torte, pasticcini e dolciumi nutrano specificatamente le cellule tumorali, a differenza dagli altri tipi di carboidrati. Il nostro organismo non sceglie quali cellule debbano prendere quale carburante. Converte quasi tutti i carboidrati che mangiamo in glucosio, fruttosio e altri zuccheri semplici, e questi vengono assunti dai tessuti quando hanno bisogno di energia. Mentre è importante limitare i cibi troppo ricchi di zucchero come parte di una dieta complessivamente sana ed evitare di ingrassare, siamo ben lontani dal poter dire che gli zuccheri nutrano solo le cellule tumorali. Sia il mito della “dieta acida” sia quello dello “zucchero che nutre il tumore” distorcono dei consigli alimentari importanti – ad ogni modo, nessuno sta dicendo che mangiare sano non sia importante per prevenire il cancro. I consigli nutrizionali devono basarsi su fatti scientifici. In materia di riduzione del rischio di ammalarsi di cancro, le ricerche mostrano che continuano a valere i soliti, vecchi, noiosi principi: frutta, verdura, fibre, carne bianca e pesce vanno bene. Troppi grassi, sali, zuccheri, carni rosse o lavorate e alcol vanno meno bene.

Per quanto riguarda lo specifico della dieta Lemme, invece, il dottor Pietro Antonio Migliaccio, docente in Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza di Roma ha pronunciato parole chiare sul tema: “le diete sono atti medici mentre il dottor Lemme non è un medico ma un farmacista. La sua filosofia esula dalle conoscenze scientifiche attuali”. Migliaccio chiede che si faccia una distinzione tra “dimagritori e nutrizionisti perché tra il magico e il razionale il magico viene sempre privilegiato” si dice contrario alle apparizioni in certi salotti televisivi perché: “L’informazione non corretta può nuocere alla popolazione italiana”. Migliaccio racconta di aver avuto come pazienti persone che si sono sottoposte alla filosofia alimentare del dottor Lemme e ha riscontrato in loro “danni al livello metabolico”.

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