Attualità
La storia dei 300 in malattia nell’azienda sanitaria di Crotone
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-03-22
A Crotone trecento dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale sono in malattia e il direttore generale li definisce indegni
Dopo le smentite e le conferme sul Cardarelli, a Crotone trecento dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale sono in malattia e il direttore generale dà loro degli indegni. Nell’azienda sanitaria provinciale di Crotone, infatti, ci sono trecento dipendenti in malattia: medici, infermieri e così via.
La storia dei 300 in malattia nell’azienda sanitaria di Crotone
E la causa, scrive oggi Libero, sembra proprio essere COVID-19, ma non nel senso che tutti costoro sono stati contagiati: L’esatto contrario: si tengono lontani dal lavoro per non correre rischi, nel momento in cui i loro colleghi, in tutta Italia, combattono senza sosta per salvare vite. Una assenza anomala, «stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza Coronavirus», denuncia la stessa Asp in un comunicato, accusando così i propri lavoratori di essersi eclissati con il pretesto di malattie inesistenti. L’allarme lo aveva lanciato l’Ordine dei medici di Crotone invitando i colleghi medici di base a non eccedere con i certificati di malattia che in questo periodo centinaia di persone stanno richiedendo per potersi assentare dal lavoro e tenersi al riparo da eventuali contagi da coronavirus.
In una nota diffusa il 20 marzo nella quale si dà conto di una serie ulteriore di misure adottate per dare risposte efficienti ai cittadini, l’Asp di Crotone sottolinea infatti “che le misure appena evidenziate potranno compiutamente realizzarsi solo attraverso la fattiva collaborazione di tutto il personale dipendente aziendale. La precisazione non e’ meramente retorica, poiche’ dai reports forniti a questa Direzione strategica dall’Ufficio gestione risorse umane è emerso che circa 300 dipendenti aziendali si trovano attualmente in regime di malattia. Con il dovuto rispetto per tutti coloro che legittimamente stanno usufruendo di un beneficio di legge, occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza coronavirus”. “Riteniamo – conclude la nota – che la nostra Azienda sanitaria stia producendo, in tutte le sue componenti, uno sforzo eccezionale per contrastare l’epidemia in atto; auspichiamo che questo sforzo divenga, nell’immediato, ancora più collettivo e condiviso”.
Il direttore generale della stessa Asp, Francesco Masciari, intervistato da Sky Tg24 ha detto che si tratta di una cosa indegna sulla quale “bisogna intervenire”. Tra i trecento in malattia ci sono 91 infermieri, 33 medici e 17 operatori socio-sanitari. È anche per rimediare alle assenze di chi dovrebbe esserci che la Calabria ha avviato il reclutamento straordinario. La governatrice Iole Santelli ieri ha fatto sapere che «sono 340 i medici che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati durante l’emergenza Coronavirus». Di questi, 158 sono neolaureati in medicina, non ancora abilitati, ma comunque autorizzati ad esercitare la professione, secondo quanto disposto dal decreto CuraItalia approvato dal governo. In Calabria i contagiati sono 235.