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Lo yacht non dichiarato di De Benedetti
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-01-19
Non è stata contestata alcuna evasione fiscale, ma secondo le indicazioni dell’Agenzia delle entrate l’imbarcazione avrebbe dovuto essere segnalata nella dichiarazione dei redditi
Carlo De Benedetti è nei guai per uno yacht non dichiarato. Secondo la Guardia di finanza di Torino, una società dell’ingegnere non ha indicato «nel quadroRW» della dichiarazione dei redditi, «investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata per un valore annuo pari a 19.995.000 euro». L’omessa dichiarazione, sempre secondo i militari delle Fiamme gialle, sarebbe stata fatta tra il 2011 e il 2017, per un importo sui 120 milioni. Una irregolarità amministrativa che viene punita con una multa tra i 7 e i 36 milioni.
Lo yacht non dichiarato di De Benedetti
La vicenda — dalla quale De Benedetti prende le distanze ritenendosi estraneo — riguarderebbe accertamenti su una società dell’ingegnere, presidente onorario del gruppo editoriale Gedi che pubblica anche Repubblica, che avrebbe omesso di dichiarare per sei anni nella denuncia dei redditi investimenti detenuti in territori offshore per un totale di quasi 120 milioni di euro. In particolare la questione ruoterebbe attorno all’imbarcazione Aldabra, yacht di 51 metri e dal valore di 20 milioni, battente bandiera delle Cayman, costruito nel cantiere navale Codecasa di Viareggio e varato nel 2011. Proprio da qui sarebbe partito il controllo sul pagamento delle tasse sull’imbarcazione. I finanzieri toscani avrebbero poi trasmesso una segnalazione ai colleghi di Torino, città dove aveva sede la società che gestisce il motor yacht.
Non è stata contestata alcuna evasione fiscale, ma secondo le indicazioni dell’Agenzia delle entrate l’imbarcazione avrebbe dovuto essere segnalata nella dichiarazione dei redditi tra gli investimenti da parte della società dell’Ingegnere che l’aveva ricevuta in uso a partire dal 2011. «Si tratta di un’informazione data al pubblico e basata sul nulla, gravemente lesiva — spiega il portavoce di De Benedetti a Repubblica — . L’Ingegnere avvierà pertanto azioni a tutela della sua reputazione, e in tal senso ha già dato mandato al professor Franco Coppi di procedere giudizialmente».