Viviana Parisi, la paura di perdere il figlio e l’ipotesi dell’aggressione dei cani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-17

Secondo l’avvocato della famiglia Mondello la donna temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bambino perché era stata due-tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale. Intanto una nuova ipotesi si fa strada, fondata sulle ferite ritrovate sul corpo

article-post

L’avvocato Claudio Mondello, legale del marito di Viviana Parisi, ha dichiarato oggi al Corriere della Sera che la donna temeva di perdere il figlio Gioele: «I messaggi di Daniele in quei giorni di ricerche avevano proprio lo scopo di tranquillizzarla: non preoccuparti Viviana che non lo perdi», spiega oggi il legale che è anche cugino di Daniele Mondello, il marito della dj scomparsa il 3  agosto e ritrovata senza vita cinque giorni dopo a un chilometro e mezzo dal luogo dell’incidente.

Viviana Parisi e la paura di perdere il figlio

«Viviana temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bambino perché era stata due-tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale», specifica l’avvocato. Intanto una testimonianza fondamentale potrebbe venire dai turisti che hanno visto la donna e il bambino lo scorso 3 agosto e si sono fermati dopo l’incidente anche per pochi minuti chiedendo cosa fosse accaduto. Nonostante però l’appello del procuratore che sta indagando sul caso, delle forze dell’ordine, dei ricercatori, del padre del bimbo e della famiglia ancora queste persone non si sono presentate al primo posto di polizia per testimoniare quanto hanno visto e soprattutto riferire sulle condizioni della madre e dire se il bimbo era vivo. Gli inquirenti confermano che ancora non si sono presentati: si tratterebbe di una coppia con due figlie su una berlina grigia.

viviana parisi gioele mondello
Il luogo del ritrovamento del corpo di Viviana Parisi (La Stampa, 17 agosto 2020)

E l’ipotesi che il piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso lo scorso 3 Agosto con la madre Viviana Parisi, la Dj il cui cadavere è stato poi trovato nelle campagne di Caronia, sia morto in seguito all’incidente avvenuto nella galleria dell’autostrada Messina-Palermo non viene ritenuta credibile dalla famiglia della donna. Lo ha scritto proprio l’avvocato Mondello su Facebook: “E’ credibile la tesi (di cui apprendo dalla stampa) del bambino morto ad esito dell’incidente iniziale? No. Per le seguenti ragioni:l’incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo. Inoltre Viviana era morbosamente legata al proprio figlio. Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo”. Il legale, che dice di esprimersi “a titolo strettamente individuale”, aggiunge: “la tempistica dei fatti pare sia stata fulminea: Viviana, pertanto, avrebbe, in via immediata, deciso che fosse più utile tutelare se stessa piuttosto che Gioele e, quindi, guadagnato la fuga. Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto”.

L’ipotesi dell’aggressione dei cani

Intanto comincia a circolare anche una nuova ipotesi, ovvero quella che Gioele sia stato aggredito e ucciso da due cani in campagna. Ne parla oggi La Stampa:

Niente più che ipotesi. Per giunta vaghe, anche se le fratture alle gambe e i segni che il cadavere della donna aveva sui polpacci riportano a possibili morsi di animali: sì, ma quali? Cinghiali, come si era detto giorni fa, o cani, come si è pensato nel giorno di Ferragosto? E morsi dati quando? Prima che la donna salisse o dopo che era precipitata dal pilone dell’alta tensione? Il proprietario di un terreno vicino al bosco di Caronia in cui ha trovato la morte la 43enne venuta da Torino, ma residente a Venetico, è stato ascoltato dalla Squadra mobile di Messina: possiede due rottweiler, cani di grossa taglia, di una razza a volte feroce, spietata.

La sua masseria è stata passata al setaccio, alla ricerca di qualcosa che potesse ricondurre a Gioele o alla mamma. E ancora: la donna è stata trovata con una sola scarpa indosso e l’altra era poco distante dal corpo. Non erano troppo sporche di terra: segno che non ha camminato molto nei boschi, dopo aver lasciato l’autostrada. Come avrebbe potuto seppellire Gioele in questo introvabile posto in cui sarebbe il bambino, se fosse stata lei a ucciderlo? E poi il piede nudo era senza il calzino: che fine ha fatto? È stata aggredita da animali o da persone?

gioele mondello viviana parisi
La ricostruzione delle ultime ore di Viviana Parisi (La Repubblica, 10 agosto 2020)

La donna, preda di crisi mistiche cominciate col Covid-19 e con la paura che a se stessa e a Gioele potesse succedere qualcosa, non agiva però né ragionava in maniera ordinaria. E questa è un’altra delle pochissime certezze di questa storia incredibile.

Leggi anche: Come Meloni e Salvini danno la colpa della seconda ondata ai migranti che non sarebbero capaci di fermare

Potrebbe interessarti anche