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L’autopsia di Viviana Parisi e le ferite compatibili con una caduta dall’alto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-12

Questo  riporta in primo piano quel traliccio dell’Enel ai piedi del quale il suo corpo è stato ritrovato ma su cui – secondo una prima perizia – lei non era mai salita. E non chiarisce comunque il rebus intorno al quale quest’inchiesta continua ad avvitarsi

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L’autopsia sul corpo di Viviana Parisi dice che il cadavere presenta «numerose fratture e ferite compatibili con una caduta dall’alto». E questo, spiega oggi La Stampa, riporta in primo piano quel traliccio dell’Enel ai piedi del quale il suo corpo è stato ritrovato ma su cui – secondo una prima perizia – lei non era mai salita. E non chiarisce comunque il rebus intorno al quale quest’inchiesta continua ad avvitarsi. «Omicidio o  suicidio, non possiamo escludere niente», dice all’uscita dell’obitorio il medico legale  Elvira Spagnolo Ventura, nominata dalla procura insieme con la collega Daniela Sapienza. E neanche incidente, si chiarisce più tardi.

L’autopsia di Viviana Parisi e le ferite compatibili con una caduta dall’alto

La storia quindi torna a complicarsi mentre i risultati definitivi dell’autopsia richiederanno novanta giorni di tempo. Intanto si cerca ancora Gioele Mondello mentre cominciano a montare le polemiche nei confronti dei soccorritori:

Alla ricerca di Gioele ci sono 60 uomini che battono il terreno per trovare anche un solo indizio che dica che è morto, o almeno era qui. Perché neanche su questo c’è certezza: i testimoni ascoltati  alla procura hanno intravisto una sagoma femminile solitaria, mentre altri automobilisti ignoti (sono andati via subito dopo l’incidente) hanno riferito di avere visto una donna che  scavalcava il guard rail insieme con un bambino. A questi adesso torna a rivolgersi la procura: «Chi sa parli». Se fosse sicuro che erano insieme, svanirebbe il dubbio sulla possibilità che Viviana abbia ceduto il figlio, o lo abbia ucciso, in quei 22 minuti di buco nel paese di Sant’Agata di Militello, dove la donna si è fermata prima di rientrare in autostrada. Ieri è  stato anche sequestrato il cellulare del marito della donna, Daniele Mondello, l’ultimo ad avere visto la moglie e il bambino che uscivano da casa. Ma questo, così come l’ampliamento dell’ipotesi di reato (oltre al sequestro di persona, l’omicidio) sembrano atti dovuti. «Non c’è motivo di ritenere che ci fosse un clima di conflitto in famiglia», aveva detto giorni fa il procuratore di Patti che guida l’inchiesta, Angelo Cavallo. «Daniele è distrutto ed è una persona per bene», fanno quadrato i familiari.

gioele mondello viviana parisi

La ricostruzione delle ultime ore di Viviana Parisi (La Repubblica, 10 agosto 2020)

Il ritrovamento di Gioele potrebbe placare l’onda delle proteste sull’inchiesta. Ieri è sbottato il nonno paterno del bambino, Lillo Mondello: «Vedo un sacco di gente ferma alla centrale di soccorso, perché non vanno lì a cercarlo?». Mentre il padre di lei, Luigino Parisi, la butta giù così: «Non giudico il lavoro degli altri, sono gli stessi inquirenti che devono giudicarsi». Certo è che l’indagine è partita da un presupposto, poi smentito: che Viviana, dal punto dell’incidente, non potesse andare a piedi da nessuna parte, circondata da cancelli e profondi canaloni. Invece il suo corpo era dietro l’angolo, proprio dove potrebbe esserci quello di Gioele.

Intanto uno dei due legali della famiglia, Pietro Venuti, sostiene: «Secondo il mio punto di vista questo esito esclude l’omicidio perché quella serie di fratture è compatibile con una caduta in quel terreno dissestato». Ad aspettare il verdetto fuori dalla porta c’è anche Luigino Parisi, papà della dj di origini torinesi. «Viviana stava male perché aveva paura del coronavirus. Mi diceva: “Papà mi danno delle pillole per stare calma ma io non le voglio. Non sono pazza” — racconta con gli occhi lucidi — E io che la vedevo così, le ho consigliato di prenderle quelle pasticche». Viviana aveva paura che il virus che ammorba il mondo attaccasse anche Gioele e suo marito, Daniele Mondello. E così aveva iniziato a pregare. Tanto. «Sì, così tanto che lo faceva ad alta voce anche sul terrazzo», racconta Luigino Parisi che due giorni fa è arrivato da Torino. «Viviana resterà qui. Con il suo Gioele e il marito. Con me porterò due foto dove era felice con Gioele in braccio e Daniele accanto. Lancio un appello a chi ha visto mia figlia scappare via dell’autostrada. Si presenti alle autorità come chiede anche il procuratore».

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