Vito Comencini: il deputato che insultò Mattarella indagato per vilipendio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-28

Le frasi dell’esponente del Carroccio a Pontida hanno spinto il procuratore della Repubblica di Verona, Angela Barbaglio, a inviare per competenza a Bergamo il fascicolo d’indagine

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Ha insultato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal palco di Pontida e adesso il deputato veronese della Lega Vito Comencini è stato indagato per vilipendio al Capo dello Stato. Durante il raduno a Pontida aveva detto: “Questo presidente della Repubblica – lo posso dire? – mi fa schifo. E’ un presidente che se ne frega del 34% degli italiani”. Le frasi dell’esponente del Carroccio hanno spinto il procuratore della Repubblica di Verona, Angela Barbaglio, a inviare per competenza a Bergamo il fascicolo d’indagine. L’inchiesta è partita dopo un esposto presentato da Mao Valpiana, esponente del Movimento non violento di Verona.

Vito Comencini: il deputato che insultò Mattarella indagato per vilipendio

“Posso dirlo? Questo Presidente della Repubblica mi fa schifo! Mi fa schifo chi non tiene in conto del 34% dei cittadini”, ha detto Comencini dimostrando un alto tasso di analfabetismo costituzionale (quella percentuale è stata raggiunta dalla Lega alle elezioni europee e non a quelle politiche). La parte divertente è che Comencini è attualmente “studente di giurisprudenza” secondo le agenzie di stampa.

Durante l’assemblea, Salvini ha tenuto a bada i suoi che intonavano cori in cui si chiedeva che Luigi Di Maio tornasse a lavorare allo stadio di Napoli. “Rispetto per il ministro degli Esteri”, ha detto Salvini, il quale ha bloccato anche i ragazzi che intonavano ‘Chi non salta comunista e'”, affermando che i veri comunisti, quelli di una volta, come Enrico Berlinguer si stanno rivoltando nella tomba a vedere “traditori poltronisti” come Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Nicola Zingaretti. A chi gli chiedeva un commento alle parole di Comencini, Salvini non ha voluto rispondere. Ai suoi ha parlato di “toni sbagliati”.

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