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Virginia Raggi: perché l'accusa di abuso d'ufficio potrebbe essere archiviata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-14

La prima cittadina ha consegnato ieri in procura una memoria scritta sul caso Romeo, quello che oggi sembra il meno grave tra i due, con l’obiettivo di evitare il processo

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Altre cinque ore di dichiarazioni spontanee in Procura ieri per Virginia Raggi che tenta di evitare il processo per le accuse di abuso d’ufficio e falso in relazione alle nomine di Renato Marra e Salvatore Romeo. La prima cittadina ha consegnato una memoria scritta sul caso Romeo, quello che oggi sembra il meno grave tra i due, con l’obiettivo di evitare il processo. Spiega il Messaggero:

Il documento riguarda la nomina di Romeo ed è corredato da un parere redatto dal professor Federico Tedeschini, ordinario di Diritto pubblico all’università La Sapienza. I difensori della sindaca, gli avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo, hanno sottoposto al pm anche alcuni casi di precedenti, per sottolineare la regolarità della nomina, sebbene i loro rapporti fossero finiti al centro di accese polemiche per le polizze che lui le aveva intestato. «La procedura è stata lineare, sono stati chiesti pareri e sono state fatte verifiche – dice l’avvocato Mancori lasciando il tribunale – non c’è stato nessun abuso d’ufficio».

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Salvatore Romeo, Raffaele Marra e il blitz della polizia in Campidoglio (La Repubblica, 16 dicembre 2016)


La vicenda Romeo è quella più paradossale tra le tante comparse in questi mesi travagliati in Campidoglio. A luglio del 2016 il dipendente comunale poteva essere chiamato in via diretta in quanto già funzionario interno, quando guadagnava intorno ai 40 mila euro l’anno. Invece, prima della nomina, c’è stato un periodo di aspettativa. E con il nuovo incarico, la sua retribuzione è salita a 120 mila euro lordi l’anno (mai percepiti, vista la successiva riduzione). In un’intervista al Messaggero che rimarrà nella storia del metodo di governo M5S, lo stesso Romeo disse: «È stato commesso un errore su quelle delibere perché eravamo in ritardo, era agosto, faceva caldo, e dovremo provvedere a una modifica della fascia di attribuzione». Eppure è proprio questa la vicenda che dovrebbe preoccupare di meno la prima cittadina. Spiega Edoardo Izzo sulla Stampa:

La nuova nomina – secondo la ricostruzione dei magistrati – avrebbe avuto lo scopo di arrecare «un ingiusto vantaggio patrimoniale a Romeo». La posizione del funzionario era resa ancora più delicata dal fatto che il funzionario aveva intestato alla sindaca tre polizze vita. Ielo e Dall’Olio non avevano inizialmente creduto alla ricostruzione di Romeo (difeso dall’avvocato Riccardo Luponio), ma dopo gli accertamenti patrimoniali è apparso evidente che dietro quelle strane polizze non c’era alcun reato. Se la versione della sindaca sarà ritenuta credibile dalla procura questo filone potrebbe essere archiviato prima ancora di arrivare a processo.

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