Attualità
Il Viminale e la nuova stretta dei controlli nella Fase 2
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-06
I primi due giorni dell’allentamento delle misure per l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19 hanno portato con sé sanzioni e soprattutto tanta gente senza mascherine e protezioni di alcun genere. Per questo il Viminale ha deciso di puntare l’attenzione sugli esercizi commerciali e sulle attività dove gli assembramenti sono più facili
Il ministero dell’Interno pensa a una nuova stretta dei controlli nella fase 2. I primi due giorni dell’allentamento delle misure per l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19 hanno portato con sé sanzioni e soprattutto tanta gente senza mascherine e protezioni di alcun genere. Per questo il Viminale ha deciso di puntare l’attenzione sugli esercizi commerciali e sulle attività dove gli assembramenti sono più facili. E, scrive oggi Il Messaggero, di provare una stretta durante il week end.
Il Viminale e la nuova stretta dei controlli nella Fase 2
Il controllo con i droni sulle aree giochi ad esempio potrebbe essere potenziato, visto che già ieri le famiglie si presentavano a giocare dalle parti del laghetto. Secondo Luciana Lamorgese quindi c’è un rischio che la tensione si allenti. E quindi è meglio muoversi prima.
Dati alla mano, la prima giornata, quella del 4 maggio, conferma il trend annunciato: controlli sì, ma puntati prevalentemente sugli assembramenti o sulle situazioni a rischio. E comunque, cittadini rispettosi delle regole. I trasgressori denunciati dalle forze dell’ordine sono stati 3.800, pari all’1,5% dei controllati totali (258.170). Nella fase 1, dall’11 marzo al 3 maggio, la quota dei sanzionati era stata del 3,4%, quindi più del doppio.
E domenica, ultimo giorno della prima fase, su un numero minore di controllati (221.409) si era registrata una più alta quantità di sanzionati (5.325). Cifre accolte con sollievo dal ministero dell’Interno, che attende comunque di vedere l’evoluzione delle denunce nei prossimi giorni per verificare se la disciplina continua a tenere. Agli italiani è stato chiesto buonsenso e autocontrollo, alle forze di polizia prudenza ed equilibrio nella valutazione dei singoli casi, nella consapevolezza del forte impatto che le regole di convivenza con il coronavirus hanno sulla vita quotidiana.
E almeno in base ai primi dati, gli appelli sono stati accolti. Solo in 3.691 sono stati sanzionati per il mancato rispetto delle misure di contenimento sugli spostamenti (da 400 a 3mila euro la punizione); 98 per false attestazioni/dichiarazioni; 11 per violazione della quarantena. Per quanto riguarda le attività e gli esercizi commerciali, molti dei quali hanno riaperto proprio il 4, dei 100.816 monitorati, il provvedimento di chiusura è scattato soltanto per 23; 96 i titolari sanzionati.
Le forze di polizia hanno mantenuto alto il numero delle verifiche, anche se non più a tappeto,main zone mirate, dove si rischiano maggiori assembramenti: stazioni, parchi, lungomari, aree della movida. E i risultati arrivati dalle prefetture confortano il ministero, al di là del fatto che qualche mascherina in più in giro non avrebbe guastato.
Ma il lavoro sembra appena cominciato, se si considera che nella fase 3 bisognerà contrastare con grande attenzione la temuta ripresa delle attività criminali.