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L’uomo che voleva vendere un bimbo sulla spiaggia di Ostia era il padre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-28

È stato successivamente sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio. La pagina facebook “Noi poliziotti per sempre” ha pubblicato il video dell’arresto dell’uomo

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Domenica Il Faro On Line ha raccontato la storia di un uomo che è stato arrestato dalla Guardia di Finanza sul lungomare Amerigo Vespucci a Ostia.

Secondo la ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine intorno alle ore 14.00 un bagnante ha segnalato ad un finanziere in servizio presso lo stabilimento balneare delle Fiamme Gialle che un uomo con un bambino biondo gli aveva proposto pochi metri più in là di fare atti sessuali con il piccolo. Una volta intercettato, il sospetto ha abbandonato il bambino ed è scappato tra le auto in sosta, salendo su cofano e tettucci e urlando frasi senza senso. Alla fine è stato fermato e dopo ha dichiarato di essere un rom e di avere 26 anni e il bambino 5 ma non ha detto altro. Privo di documenti, non ha voluto dare l’identità del piccino né dire se fosse stato rapito o fosse un suo parente.

È stato successivamente sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio. La pagina facebook Noi poliziotti per sempre ha pubblicato il video dell’arresto dell’uomo:

Oggi Il Messaggero spiega che l’uomo si chiama A.H., ha 23 anni, risiedeva nel complesso Le Salzare ed è il padre del bambino.

A confermarlo è stata la Guardia di finanza dopo un lungo lavoro di incrocio dei dati anagrafici forniti ieri dalla mamma del piccolo con quelli dei Comuni di Roma e Ardea, dove vivono la donna, il 23enne e il bambino. Il padre ha numerosi precedenti per furto, truffa, stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale. La madre, con la nonna e una zia ieri mattina si è presentata alla compagnia pronto impiego dei baschi verdi: «È mio figlio, dove sta, voglio vederlo». Il padre orco si trova nel penitenziario di Regina Coeli in attesa dell’udienza di convalida. Quando è stato ammanettato si è limitato a dire l’età e l’etnia. Poi non ha più parlato. Arrestato con l’ipotesi di sfruttamento della prostituzione minorile e resistenza a pubblico ufficiale, da ieri la sua posizione si è aggravata.

Il bambino resta ricoverato al Grassi, sotto osservazione da parte dei medici, degli psicologi e delle assistenti sociali.

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