Un solo kamikaze in azione alla Manchester Arena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-23

La polizia non ha fornito il nome né ha confermato se fosse un cittadino britannico. L’ordigno riempito di chiodi. Molte domande ancora senza risposta

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Un solo kamikaze ha colpito alla Manchester Arena dopo il concerto di Ariana Grande causando 22 morti e 60 feriti. Il capo della polizia di Manchester Ian Hopkins, citato dalla BBC, ha detto che l’uomo che ha attaccato la Manchester Arena “è morto sulla scena dopo aver attivato l’esplosivo”. Hopkins ha aggiunto che stanno cercando di capire se l’uomo abbia agito da solo o meno.

Un solo kamikaze in azione alla Manchester Arena

Hopkins ha confermato che l’attentatore è morto nell’esplosione. Al momento gli inquirenti ritengono che l’uomo abbia agito da solo nell’attacco, ma si sta indagando per verificare se avesse alle spalle una rete di complici. L’uomo, ha aggiunto Hopkins, “portava un ordigno improvvisato che ha fatto esplodere provocando questo orrore”. In questo video hostato su Twitter si ascolta il momento dell’esplosione:


La polizia di Manchester non ha fornito il nome dell’uomo identificato come l’attentatore suicida di Manchester e non ha neanche confermato se fosse un cittadino britannico. Ed il capo della polizia, Ian Hopkins, ha esortato la stampa a non “fare speculazioni sulla sua identità o fare circolare nomi”. “Questa è un’inchiesta complessa ed ampia ancora in corso”, ha aggiunto facendo capire che gli inquirenti non vogliono compromettere le indagini in corso diffondendo l’identità dell’attentatore. “La nostra priorità è di lavorare insieme all’antiterrorismo nazionale e alle agenzie di intelligence per stabilire più dettagli sull’individuo che ha condotto l’attacco”, ha detto ancora il capo della polizia, sottolineando che la “priorità è anche stabilire se abbia agito da solo o collegato a una rete”.
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Il mistero sull’identità e sulla nazionalità

L’esplosione sarebbe avvenuta nel foyer dell’Arena, nella zona dell’ingresso, vicino alla biglietteria e poco distante dalla stazione Victoria dove si stavano recando migliaia di spettatori per tornare a casa. Secondo alcune testimonianze, riportate dai media britannici, l’ordigno era stato riempito di chiodi per aumentarne l’effetto esplosivo Il capo della polizia di Manchester ha confermato che si è trattato di una singola esplosione provocata da un attentatore kamikaze che aveva un “ordigno rudimentale che ha fatto detonare provocando questa atrocità”.


Molti interrogativi rimangono quindi aperti. Come è stato possibile che l’attentatore sia entrato con un ordigno senza essere scoperto? Faceva parte dello staff addetto alla sicurezza? Oppure è entrato alla fine della serata bucando i controlli? Lee Dodderidge, ex membro del National Counter Terrorism Security Office, ha descritto la natura dell’attacco a Manchester come “sofisticata: ci voleva una considerevole quantità di pianificazione. Non sembrerebbe essere l’atto di un lupo solitario”.

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