Come funziona il tracciamento per gli spostamenti tra regioni dal 3 giugno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-02

In caso di sospetto potrà essere richiesto di indicare le generalità delle persone con cui si è entrati in contatto. I moduli potranno essere conservati per 14 giorni

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Dal 3 giugno, data della riapertura delle “frontiere” tra le regioni italiane, gli enti potranno tracciare gli spostamenti di chi entra nei propri confini. Il Corriere spiega oggi in un articolo di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini che il tracciamento delle persone avviene attraverso la compilazione di un modulo dove si devono indicare le proprie generalità, l’indirizzo di residenza e, se diverso, quello del domicilio.

Come funziona il tracciamento per gli spostamenti tra regioni dal 3 giugno

Se non è prevista la misurazione della temperatura si dovrà autodichiarare di non avere febbre o sintomi. Potrà essere richiesto di dichiarare se si è entrati in contatto con persone affette da coronavirus e gli spostamenti prima dell’arrivo. In caso di sospetto potrà essere richiesto di indicare le generalità delle persone con cui si è entrati in contatto. I moduli potranno essere conservati per 14 giorni.

Prima di prendere l’aereo, la nave o il traghetto potrebbe essere richiesta la compilazione del modulo per tracciare il passeggero che comunque sarà identificato con prenotazione e biglietto. Nelle stazioni, quando si sale o si scende da un treno ad alta velocità, bisogna sottoporsi alla rilevazione della temperatura. Adesso ci sono gli scanner manuali, ma tra una decina di giorni dovrebbero essere pronti i termoscanner automatici, come negli aeroporti. Se una persona ha la febbre sopra 37,5, viene fermata e deve sottoporsi al tampone. Nel caso di positività, scatta la quarantena obbligatoria.

come funziona tracciamento tra regioni

Il modulo con l’indicazione delle proprie generalità e la tracciabilità dei contatti potrà essere richiesto anche quando si arriva negli alberghi oppure si prende una casa in affitto. Per chi sceglie di trascorrere le vacanze nei villaggi o nei campeggi valgono le linee guida del governo che affidano ai gestori la vigilanza sul rispetto delle regole e anche le decisioni in caso di positività di uno degli ospiti. Qualora ci fosse un contagiato nella struttura bisognerà avvisare l’autorità sanitaria e per tutti coloro che sono entrati in contatto dovrà scattare il periodo di quarantena.

Chi arriva dall’estero non avrà l’obbligo di quarantena, mentre all’arrivo in Sicilia — nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni—bisognerà registrarsi e farsi provare la temperatura con il termoscanner, sperando di non avere oltre 37,5 di febbre. Fino all’8 giugno bisognerà stare in quarantena.

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