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Il deragliamento del Frecciarossa a Lodi e l’allarme sulla rete per gli scambi difettosi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-02-14

L’Agenzia per la sicurezza chiede di allargare i controlli. Indagato l’amministratore delegato di Alstom che produce il pezzo sott’accusa

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Michele Viale, amministratore delegato di Alstom Ferroviaria SpA, la ditta produttrice dell’attuatore che avrebbe innescato il deragliamento del Frecciarossa 9595 a Lodi per un difetto di fabbricazione, è indagato come i cinque operai manutentori di Rfi, per il disastro colposo e i morti e i feriti, e sarà chiamato a nominare dei consulenti di parte per le nuove perizie che la Procura dovrebbe disporre sui binari alla fine della prossima settimana.

Il deragliamento del Frecciarossa 9595 a Lodi e l’allarme sulla rete per gli scambi difettosi

Il colpo di scena nell’indagine è arrivato ieri, dopo che per giorni tutti erano concentrati sull’«errore umano» che secondo il procuratore Domenico Chiaro aveva causato l’incidente con due morti. Marco D’Onofrio, direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, in Commissione Trasporti al Senato, ha spiegato ieri  che non c’era un dispositivo difettoso da cambiare, ma sostituirlo era un’operazione di normale manutenzione decisa da Rfi, la prima dal 2008, quando è partita l’alta velocità in quel tratto; qualche giorno prima era stato rilevato un non perfetto allineamento del binario; ma ad avere un guasto è stato il pezzo di ricambio, l’attuatore prodotto da Alstom che serviva a muovere il deviatoio. Di fatto si sarebbe verificata «un’inversione interna ai cablaggi del dispositivo», così l’ha definita il direttore dell’Ansf. Un’anomalia scoperta grazie agli accertamenti di mercoledì fatti sul posto dell’incidente dagli investigatori del Noif e del Comparto Lombardia della Polfer.

fonogramma scambio deviatoio frecciarossa 9595 lodi

I deviatoi degli scambi: come funzionano (Corriere della Sera, 7 febbraio 2020)

I lavori di manutenzione si sono conclusi alle 3. 45 del mattino. E – come è scritto nel fonogramma che ha dato il via libera – il deviatoio è stato riconsegnato in posizione normale ma disalimentato. Spiega oggi La Stampa che gli inquirenti  ipotizzano che almeno i due operai (caposquadra e collega più giovane) che quella notte hanno sostituito l’attuatore avrebbero manovrato lo scambio da remoto, cioè dal «posto movimento» della palazzina Rfi su cui si è poi schiantata la locomotiva del Frecciarossa, senza effettuare ulteriori controlli sulla sua reale posizione. Solo ipotesi, per il momento, che la consulenza tecnica affidata agli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico, e le indagini degli investigatori della Polfer, diretti da Marco Napoli e Angelo Laurino, potranno chiarire.

L’indagine sull’a.d. di Alstom Ferroviaria SPA

Ma perché è indagato l’a.d. di Alstom Ferroviaria SPA? Per un difetto strutturale dell’attuatore dello scambio:

Il suo è solo il primo dei nuovi nomi che finiranno nel fascicolo d’inchiesta: quelli di chi ha avuto un ruolo nella produzione del componente fallato. Nella sede fiorentina del colosso francese, infatti, è stato fabbricato quell’attuatore, ossia il pistone idraulico che muove il deviatoio governato da un sistema elettrico e da impulsi che si propagano per tutta la rete. Subito gli inquirenti hanno avvisato l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, che ha annunciato una «procedura di safety alert», per allertere tutte le National Safety Authority dell’Unione europea, «appena saranno noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione».

fonogramma scambio deviatoio frecciarossa 9595 lodi 1

La scoperta, spiega il Corriere, ha fatto scattare un alert alla National Safety authority dell’Unione Europea da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.

È stata una comunicazione urgente inviata mercoledì sera all’Ansf dal procuratore di Lodi a far partire la segnalazione di emergenza. L’alert riguarda tutti gli attuatori prodotti nel lotto del pezzo fallato, ma anche i dispositivi installati nelle ultime settimane. Tanto che Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha sospeso cautelativamente la posa di nuovi attuatori Alstom.

Ma la questione non ha del tutto chiarito le cause del disastro. Per il direttore D’Onofrio, infatti, il guasto all’attuatore da solo non basta a spiegare perché lo scambio sia stato fatalmente lasciato in una posizione errata. Il sospetto è che dopo aver comunicato la posizione corretta via fonogramma, qualcuno possa aver mosso lo scambio con i comandi manuali nel Posto movimento di Livraga. Possibile che nessuno si sia accorto che lo scambio fosse aperto sul binario morto?

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