Attualità
Le presunte foto dell'attentatore alla metro di San Pietroburgo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-04-03
Due scatti ritraggono il presunto attentatore. Ma il primo si presenta alle autorità dichiarandosi estraneo alla vicenda
Le telecamere a circuito chiuse della metro di San Pietroburgo hanno ripreso quello che si riteneva essere l’autore dell’attentato che finora ha causato almeno 10 morti e 47 feriti. L’immagine ritraevs un uomo in un copricapo di feltro di foggia islamica/centroasiatica, una barba che ricorda quella portata dai salafiti, in cui sono quasi assenti i baffi. Indossa un lungo pastrano scuro. L’uomo è entrato nella stazione metro di Sennaia 20 minuti prima dell’esplosione dell’ordigno. Si tratta proprio dell’immagine iconica di un terrorista e per questo è stata anche giudicata troppo perfetta per essere vera. In serata lui stesso, dopo aver visto la sua foto rilanciata dai canali tv di tutto il mondo, si è presentato alle autorità dichiarandosi estraneo alla vicenda. Il responsabile sarebbe invece un uomo che Channel 1, citando fonti di polizia russe, identifica con un giovane con gli occhiali, un cappello di lana blu e un parka rosso ripreso da altre telecamere.
Channel 1 invece, citando fonti di polizia russe, identifica con un giovane con gli occhiali, un cappello di lana blu e un parka rosso ripreso da altre telecamere
La presunta foto dell’attentatore alla metro di San Pietroburgo
Uno dei due sospetti autori dell’attentato nella metro di San Pietroburgo, quello ripreso dalla telecamere a circuito chiuso, “sarebbe originario del Caucaso”, la regione che include tra le altre nazioni, Cecenia e Daghestan, spine nel fianco del governo di Mosca, secondo quanto scrive il sito della testata Gazeta.ru citando una fonte tra gli inquirenti dietro condizione di anonimato, che ha anche rivelato come siano state rimosse dalla rete le foto di alcuni corpi straziati dalla bomba, alcuni decapitati della deflagrazione. L’ordigno esploso un un convoglio della metropolitana di San Pietrobugo alle 15,40 locali, secondo la testata Fontanka.ru, conteneva 200 grammi di tritolo, avvolti da cuscinetti a sfera e chiodi per trasformali in letali proiettili, era nascosto in una valigetta abbandonata sulla carrozza. Ben cinque volte più potente la bomba, dissimulata come un estintore, disinnescata in tempo dagli artificieri in una seconda stazione. All’interno c’era ben 1 chilogrammo di Tnt con lo stesso letale mix di chiodi e biglie di ferro. Lo riferisce la Bbc.
La Cecenia, controllata dall’uomo forte del Paese e fedelissimo di Vladimir Putin, Ramzan Kadyrov, è abitata prevalentemente da musulmani sunniti. Dagli anni ’90 è stata teatro di una rivolta contro Mosca, repressa nel sangue solo nel 2009 anche se episodicamente continuano attentati nella capitale Grozny o contro pattuglie russe in avamposti. Attentati che hanno anche colpito la Russia: i primi nel 1999, in coincidenza con la nomina a premier di Vladimir Putin, alla periferia di Mosca; tre anni dopo, nel 2002, la presa di ostaggi al teatro Dubrovka nella capitale conclusasi con una strage dopo il blitz delle forze di sicurezza russe. Blitz che causo’ 130 vittime tra i civili e l’eliminazione dei 40 terroristi ceceni. Tra i combattenti di Isis in Siria ed Iraq, i più feroci, determinati ed abili sono considerati i “foreign fighters” provenienti dalla Cecenia.