Attualità
«Salvini fascista»? Per il PM dirlo non è reato
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-02
Un pubblico ministero di Milano chiede l’archiviazione per Oliviero Toscani che aveva dato al Capitano del fascista e dell’incivile
Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera fa sapere che secondo il pubblico ministero milanese Stefano Civardi dare a Salvini del «fascista» e dell’«incivile» non è diffamazione, ma può essere «scriminato dall’esercizio del diritto di critica politica» tutte le volte in cuil’epiteto, «lungi dall’essere semplice argumentum ad hominem» e dunque «gratuito attacco alla persona di Salvini» o al suo partito,intende «biasimare scelte politiche al centro del dibattito pubblico». Una decisione simile a quella del gip di Bari che ha archiviato la stessa frase scritta su uno dei manifesti che accoglievano il Capitano. Il PM stava decidendo su una causa che riguardava Oliviero Toscani:
Il fotografo — era il 2 agosto — parlando di immigrazione nella trasmissione «La Zanzara» su Radio 24, alla domanda se Salvini fosse fascista aveva risposto: «No, di più. Peggio, dopo aver visto ciò che si è visto. Chi è che parla di castrazione? E lui dice no, non possono sbarcare… Non sono clandestini sui barconi, c’è della gente… Salvini è un incivile».
La parola «fascista», in questa chiave di archiviazione parametrata sulla critica in generale di condotte al centro di dibattito, può sembrare venir svuotata e persino banalizzata nel suo significato, anche se la Procura si colloca nel solco di sentenze di Cassazione (infatti citate) come la 4938/2010 o la 29433/2007. E«incivile»?
Qui la scriminante opera in una chiave che relativizza il canone di riferimento sulla cui base misurarne nel contesto l’offensività o meno: la parola è sì «una rude valutazione», ma,essendo anch’essa «ancorata alla tematica di attualità del soccorso di naufraghi, evidentemente si riferisce a un giudizio su scelte politiche in contrasto con il canone di civiltà professato daToscani».
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