Ricorsi TARI a Roma: la vergogna della città ridotta una merda e delle tasse più alte d’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-04

Ama, spiega oggi il Messaggero, rischia 1,5 miliardi di euro di contenzioso ma la cosa incredibile è che i grillini al potere non abbiano ancora fatto nulla per rendere decente la città con i soldi dei cittadini che sono serviti finora solo a pagare i manager da loro cacciati

article-post

Oggi che Virginia Raggi cambia per la settima volta i vertici di AMA, nominando amministratore unico Stefano Zaghis che di rifiuti non si è mai occupato nella sua vita ma in compenso di marketing sì, l’emergenza in strada induce sempre più utenti a chiedere il rimborso dell’80% della Tariffa Rifiuti – una delle più alte d’Italia – che incredibilmente i romani pagano mentre la città è ridotta “una merda“, come dice la sindaca. Ama, spiega oggi il Messaggero, rischia 1,5 miliardi di euro di contenzioso ma la cosa incredibile è che i grillini al potere non abbiano ancora fatto nulla per rendere decente la città con i soldi dei cittadini che sono serviti finora solo a pagare i manager da loro cacciati.

Il malcontento, che si esprime inizialmente soprattutto sui social,si riversa poi dal web alle diverse realtà (le associazioni dei consumatori e i comitati di quartiere) che stanno convogliando la rabbia dei cittadini verso iniziative concrete: dalla Cassia alla Laurentina, passando per Monteverde e il Tiburtino, le richieste di rimborso arrivano a una media di venti al giorno.

«Per dimostrare il disservizio nella raccolta rifiuti è importante scattare almeno una foto a settimana che mostri i cassonetti pieni oppure circondati dai sacchetti di immondizia – spiegano dall’associazione Codici – I cittadini possono inviare fotografie e segnalazioni».

ricorso tari roma
I ricorsi sulla TARI a Roma (Il Messaggero, 4 ottobre 2019)

 

I “ribelli della Tari” fanno riferimento in particolare alla legge 147 dei 2013, secondo cui la tariffa «è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti – si legge nel testo – nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente». Il rischio per l’Ama è di dover restituire le somme versate in eccedenza dai cittadini di Roma coinvolti nelle emergenze rifiuti negli ultimi anni, per un totale di 1,5 miliardi di euro di possibile contenzioso.

Leggi anche: La Lega a caccia della parcella di Alpa che può far cadere Conte

 

Potrebbe interessarti anche