Riccardo Casamassima: il carabiniere che ha testimoniato su Cucchi denuncia l’Arma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-19

In un video postato su Facebook racconta che sta subendo una serie di conseguenze negative a causa della sua audizione in tribunale: è stato trasferito e demansionato nella Scuola Allievi

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Riccardo Casamassima, l’appuntato dei carabinieri che con la sua testimonianza ha fatto riaprire l’inchiesta sul decesso di Stefano Cucchi, in un video postato su Facebook racconta che sta subendo una serie di conseguenze negative a causa della sua audizione in tribunale. Casamassima racconta di essere stato trasferito e demansionato nella Scuola Allievi dei carabinieri: «Mi stanno distruggendo, questa è l’ultima cosa che mi sarei aspettato», dice facendo anche un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Andrò in procura», annuncia quindi nel video girato con la sua uniforme.

Riccardo Casamassima: il carabiniere che ha testimoniato su Cucchi denuncia l’Arma

«Non posso trovarmi a subire trasferimenti, punizioni e vessazioni per aver testimoniato nel caso Cucchi», continua Casamassima che poi legge anche alcune relazioni negative sulla sua attività di servizio. Il video è stato condiviso su Facebook anche da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. Nello status lei racconta della compagna di Casamassima, Maria Rosati, carabiniera, e dei loro figli, poi si rivolge ai generali Nistri e Mariuccia: “Dopo tutto quanto avete sentito riferire in udienza dai vostri sottoposti, dopo tutto quanto avete sentito urlare e confessare dai vostri sottoposti durante le intercettazioni ascoltate, verbali falsi, depistaggi, scarico di responsabilità proprie su altri, l’unica cosa che vi preoccupate di fare, ADESSO, è quella di mettere in croce Casamassima e Rosati?”.

stefano cucchi

“Avevo manifestato le mie paure prima del processo del 15 maggio – spiega Casamassima nel video – paure che si sono concretizzate perché mi è stato notificato un trasferimento presso la scuola allievi ufficiali. Sarò allontanato e demansionato e andrò a lavorare a scuola dopo essere stato per 20 anni in strada. E’ scandaloso. Ho subito minacce, nessuno mi ha aiutato. Mi appello alle cariche dello Stato, ai ministri Salvini e Di Maio e al presidente del Consiglio Conte: è giusto che una persona onesta debba subire questo trattamento? Mi stanno distruggendo. Mi recherò al comando generale per incontrare il nuovo comandante generale. Se non mi verranno date delle spiegazioni – aggiunge – sarò costretto ad andare in Procura e a denunciare quello che sta succedendo perché il processo Cucchi è ancora aperto e quindi una qualsiasi azione fatta nei miei confronti lo va a compromettere”. “Per giustificare il trasferimento lo motivano giudicandomi ‘poco esemplare e inadeguato al senso della disciplina'”, conclude Casamassima.

Cosa ha detto Casamassima su Stefano Cucchi

Nell’udienza del 15 maggio scorso Casamassima ha raccontato che Riccardo Mandolini, oggi imputato nel processo in svolgimento, gli ha confidato quella notte dell’ottobre 2009 del massacro subito da Stefano Cucchi. Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco sono oggi accusati di omicidio preterintenzionale. “Io non assistetti al colloquio tra Mandolini e Mastronardi” – ha dichiarato Casamassima in aula – ma seppi cosa si dissero da quella che è poi diventata la mia compagna, Maria Rosati, che assistette al colloquio perché era autista del comandante Enrico Mastronardi. Avevano deciso, e stavano cercando, di scaricare le responsabilità dei carabinieri sulla polizia penitenziaria. Lei capì il nome Cucchi ma all’epoca non era una vicenda nota perché non era morto”.

riccardo casamassima video

“Quando è uscito il mio nome sui giornali, i superiori hanno cominciato ad avviare procedimenti disciplinari nei miei confronti, tutti pretestuosi – ha aggiunto. “Con Mandolini mi sono incrociato una mattina nell’ottobre del 2016: ci siamo guardati male, poi io gli ho detto di andare a parlare col pm per dire quello che sapeva perchè le indagini della procura stavano andando avanti. Lui mi ha risposto che il pm ce l’aveva a morte con lui, e la conversazione si è chiusa là”.

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