Regioni: i criteri per la fase 2 dal 4 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-30

Quali saranno i criteri che le Regioni dovranno seguire per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 dal 4 maggio? Nel DPCM vengono fissati criteri e parametri che dovranno essere rispettati dagli enti per tenere in attività le aziende e programmare le ulteriori aperture di negozi e locali

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Il Corriere della Sera spiega oggi quali saranno i criteri che le Regioni dovranno seguire per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 dal 4 maggio.  Nel DPCM vengono fissati criteri e parametri che dovranno essere rispettati dagli enti per tenere in attività le aziende e programmare le ulteriori aperture di negozi e locali. Linee guida che dunque varranno anche per il turismo. E dovranno tenere conto della capacità ricettiva delle località, paragonando il numero di abitanti durante l’inverno e quello previsto con l’arrivo di turisti e vacanzieri.

Gli indicatori che bisognerà rispettare sono sostanzialmente due: la curva epidemica misurata attraverso l’indice di contagio R0 e la capacità di accoglienza delle strutture sanitarie, in particolare le terapie intensive. Soltanto se ci saranno condizioni ottimali si potrà autorizzare l’ingresso nella Regione di non residenti. Ma su questo l’ultima parola spetterà naturalmente ai governatori che potranno decidere — anche di fronte ad aperture stabilite dal Consiglio dei ministri — di chiudere i propri confini e impedire l’ingresso ai non residenti. Esattamente come è accaduto quando si è deciso il lockdown e alcuni presidenti di Regioni del sud hanno firmato ordinanza per impedire il rientro dal nord.

[…] Si affida alle Regioni il compito di «monitorare con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico. Nei casi in cui dal monitoraggio emerga un aggravamento del rischio sanitario, il presidente della Regione propone tempestivamente al ministero della Salute le misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive». Dunque la chiusura. Se invece l’indice di R0 continua ad essere buono prosegue il percorso «lento e graduale» che porta verso la libertà totale.

coronavirus 29 aprile
Emergenza Coronavirus: i numeri del 29 aprile (Corriere della Sera, 30 aprile 2020)

Il ministero della Salute sta mettendo a punto il sistema di monitoraggio e nella bozza portata ieri in Consiglio dei ministri sono stati indicati gli algoritmi per valutare l’andamento dell’epidemia:

Il primo riguarda le probabilità di una crescita dei casi «positivi» e contiene tre domande:
1. Sono stati segnalati nuovi casi negli ultimi cinque giorni nella Regione?
2. C’è evidenza di un aumento di trasmissione (presenza di almeno due elementi tra trend di casi in aumento, indice di contagio maggiore di 1, aumento dei focolai)?
3. C’è evidenza di trasmissione diffusa nella Regione non gestibile in modo efficace con misure locali, vale a dire «zone rosse»?

Se le risposte sono tre «no» la probabilità è ritenuta «bassa o moderata». Se la risposta alla domanda numero 3 è «sì» la probabilità diventa «alta» e dunque si devono stabilire «zone rosse» o divieti. Il secondo algoritmo misura invece l’impatto del virus e anche in questo caso si basa su tre quesiti:
1. Sono stati segnalati casi negli ultimi 5 giorni in soggetti di età maggiore di 50 anni?
2. Ci sono segnali di sovraccarico dei servizi sanitari?
3. C’è evidenza di nuovi focolai negli ultimi 7 giorni in Rsa, case di riposo o altri luoghi che ospitino popolazioni vulnerabili (anziani o soggetti con patologie)?

Se le risposte sono tre «no» l’impatto viene ritenuto tra «basso e moderato». Se invece alla terza domanda la risposta è «si» l’impatto è alto e bisogna prendere misure.

Leggi anche: Come va compilato il modulo autocertificazione dal 4 maggio

 

 

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