Attualità
Le intercettazioni di Raffaele Marra su Virginia Raggi
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-06-22
Al telefono con un assessore, Romeo e un’amica l’ex dirigente del Campidoglio ci va giù pesantissimo con la sindaca: «Ha detto che gliel’ho messo in c… ‘a prossima volta faccio un esame psicologico pe’ capi’ come te lo devo dire. È ‘na follia, guarda… è da esame psicologico». Gli insulti alle parlamentari M5S e i sospetti su Frongia
Le nuove intercettazioni di Raffaele Marra gettano oggi una luce nuova e molto interessanti sul rapporto tra lui e Virginia Raggi e su come andò l’ormai famigerata nomina del fratello Renato al dipartimento del turismo, che ha portato all’accusa di falso formulata nei confronti della sindaca dalla procura di Roma. A raccontarle oggi è Repubblica in due articoli di Lorenzo D’Albergo e Giuseppe Scarpa.
Le intercettazioni di Raffaele Marra su Virginia Raggi
Le intercettazioni sono interessanti perché Marra è molto chiaro nel sostenere che la sindaca era perfettamente al corrente di tutti i dettagli della nomina del fratello. Sono state effettuate dal nucleo investigativo dei carabinieri di Roma durante l’indagine che ha portato in carcere Raffaele. Eppure, dice Marra, la Raggi se la sta prendendo con lui per non averla tutelata o avvertita. Il “romanaccio” di Marra rende poi il tutto ancora più “divertente”. La prima cittadina “è arrabbiatissima. Addirittura ha usato parole del tipo ‘me l’hai messa in c…'”. E ancora: «È arrabbiata perché non gliel’ho detto sufficientemente. Dice “ma non me l’ha fatto capire bene, non me l’ha detto con quella chiarezza che mi serviva. Mi doveva svegliare”. E vabbè, ‘a prossima volta faccio un esame psicologico pe’ capi’ come te lo devo dire. È ‘na follia, guarda».
Il dirigente sta parlando prima con l’assessore al Commercio Adriano Meloni e poi con un’amica di nome Concetta: «Mi sta addebitando che non sono stato sufficientemente chiaro, aperto. Che non gliel’ho detto dieci volte invece di nove. (Raggi, OES) mi sta dando dello scorretto»; «O non se n’è accorta o ho comandato io. Dovevo evitare che lei potesse passa’ i guai e non gliel’ho detto. Lei la sta vivendo come un fatto personale, come se io l’avessi tradita… non proteggendola». Racconta di riunioni collettive in cui veniva attaccato: «Che dici a fare davanti a 15 persone “guarda un po’ che cazzo, io non posso fa” — perché lei dice pure le parolacce — “guarda un po’ che coglioni che non lo posso fa’ comandante sennò la stampa mi attacca”. E allora devi essere coerente!».
Virginia da esame psicologico
Evidentemente già all’epoca in Campidoglio i rapporti erano deteriorati. Il protagonista delle chat dei 4 amici al bar stava già retrocedendo a “uno dei 23mila dipendenti del Campidoglio”, come da definizione post-arresto di Virginia. Ma anche con Salvatore Romeo non correva più quel buon sangue di una volta, a sentire i racconti: «Oggi ha fatto l’ennesima riunione, si so’ appiccicati lei (Raggi, OES) e Salvatore (l’ex capo della segreteria politica Romeo, OES) come al solito, si so’ mandati a quel paese urlando». E quando l’amica cerca di dire che la Raggi non pensa nulla di male di lui, ecco la replica: «E no, lei (Raggi, OES) dice di sì. L’ha ripetuto due, tre volte. Dice “perché non gliel’ho detto”. Cioè, lei voleva che la svegliassi»; «Mo’ lei sta in fase rem, in fase di studio, sta pensando».
Ci sono anche insulti pesanti nei confronti di altri del M5S: “«La sindaca è confusa», dice il primo all’altro tra le risate di entrambi. Lo stesso che definisce «mignotte mentali» Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna le ortodosse del M5S“. Nel mirino c’è anche Daniele Frongia, all’epoca ancora vicesindaco, che gli ha mandato per primo il link con l’inchiesta dell’Espresso che lo chiama pesantemente in causa per il suo rapporto con Scarpellini:
«Hai visto su L’Espresso si parla della chat dei “quattro amici al bar”? Noi siamo quattro, come fa a usci’ fuori sta cosa? È uno di noi quattro e io non sono. E lei (la sindaca Raggi, ndr) non è. Salvatore (Romeo, ndr) non penso proprio. Solo che se vai a dire “è Daniele (Frongia, ndr) mi ammazzano perché dice “ma cosa ti viene in mente di dire? E quindi mi devo stare zitto».
Marra, dirigente navigato, ipotizza uno scenario squisitamente politico e, riferendosi sempre a Frongia, all’epoca della conversazione nel mirino dei big del Movimento proprio per la chat dei “quattro amici al bar”, appare sicuro: «Ha fatto il patto con quelli della Camera. Gli avranno detto: “Fai salta’ Marra e a te ti lasciamo stare, ti facciamo candidare, c’è un posto pure per te”. E lui che gioca a scacchi, gioca su dieci tavoli, probabilmente con me fa l’amichetto».
I quattro amici al barbecue
Le intercettazioni vanno contestualizzate. All’epoca Marra non sapeva di essere sotto indagine per le vicende che hanno coinvolto il costruttore Scarpellini e che lo porteranno in carcere per corruzione. Eppure nei suoi confronti gran parte del M5S è diffidente a causa del suo passato alemanniano. A settembre Roberta Lombardi l’ha già definito “un virus” che ha attecchito nel MoVimento, mentre la sua fazione in Campidoglio ha già provocato il terremoto politico che ha portato all’addio di Carla Romana Raineri e Marcello Minenna.
La Raggi è sotto attacco in Campidoglio anche per la vicenda della ricerca disperata dell’assessore al Bilancio, poi culminata con la promozione di Andrea Mazzillo. TRa i 4 amici al bar, ormai sulla graticola, c’è anche una caccia alla talpa che fa uscire le chat. Eppure, in omaggio alla trasparenzaquannocepare, nessuno di loro farà nulla prima dell’intervento della procura. Nonostante le liti e gli insulti (riferiti da Marra), pubblicamente tutti negano che ci sia un problema in Campidoglio. Solo dopo l’intervento della procura le cose cambieranno e chi aveva sbagliato pagherà, ma soltanto in seguito all’intervento di Beppe Grillo che imporrà dimissioni e saluti dagli staff. La sindaca farà finta di nulla e andrà avanti, arrivando fino ad oggi. Un 7 e 1/2 davvero meritato.