La quarantena breve a 10 giorni nel Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-28

Un’ordinanza alla firma di Nicola Zingaretti per affrontare l’emergenza Coronavirus nel Lazio che ieri vedeva 181 nuovi casi , di cui 79 sono a Roma: quarantena breve, mascherine obbligatorie all’aperto e potenziamento dei Covid Center. Sperando di non dover ricorrere alle mini zone rosse

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Un’ordinanza alla firma di Nicola Zingaretti per affrontare l’emergenza Coronavirus nel Lazio che ieri vedeva 181 nuovi casi , di cui 79 sono a Roma. Ma sono sopratttto i dati dei ricoveri a preoccupare: in un mese sono passati al raddoppio con 610 pazienti. Per ora in terapia intensiva ci sono 40 ricoverati. Ma per evitare che la situazione peggiori ulteriormente la regione sta per varare nuove misure: «Abbiamo più ricoveri perché abbiamo scelto da sempre la linea della cautela, ma proprio per questo ci stiamo preparando per ogni evenienza, potenziando in primis la rete d’emergenza – spiega Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità –. Registriamo un calo di attenzione che non possiamo permetterci, troppi eventi conviviali e feste che si ripercuotono sugli spazi comuni, ospedali e scuole». E così mentre si riattivano i Covid-center si pensa a nuove misure. Una quarantena più breve, non più di 14 giorni ma di 10, e mascherine obbligatorie all’aperto. E la disponibilità di mille posti letto, a partire dalla riattivazione dei quasi 300 posti disponibili nei Covid-center, dal Gemelli all’Umberto I, da Tor Vergata e all’Istituto di Casal Palocco. Il Corriere spiega come l’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato vuole fronteggiare l’emergenza:

Cambiano anche la modalità e i tempi della quarantena: «Dopo il contatto con un positivo potranno essere sufficienti solo dieci giorni di isolamento e non più due settimane. Poi tampone e, se negativo, via libera», anticipa D’Amato. Un provvedimento voluto anche per alleggerire sia il lavoro delle Asl, impegnate nella sorveglianza sanitaria, sia quello dei drive-in e dei laboratori, al momento molto pieni e alle prese con i test sui rientri e con quelli legati ai casi emersi nelle scuole, dove anche in questi giorni proseguiranno i test antigenici, utili come strumento diagnostico per individuare anche gli asintomatici ed evitare focolai nelle classi. Oggi lo screening si effettuerà in un istituto di Cerveteri e al liceo Manara di Roma. L’altra contromisura ormai in dirittura di arrivo è la mascherina obbligatoria, provvedimento già adottato nel basso Lazio come nella vicina Campania. È l’unico modo, secondo la cabina di regia regionale, per contenere i contagi che in questo momento si registrano soprattutto nell’ambito familiare e scolastico: troppi quelli emersi dopo eventi e feste affollati, dove è facile che cali l’attenzione e si tenda a dimenticare cautele e distanziamenti.

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Il bollettino della Regione sulla situazione del Coronavirus nel Lazio ieri

Se i provvedimenti risulteranno efficaci e la curva dei contagi, e dei ricoveri, non salirà ancora, potranno così essere evitate ulteriori misure, come le mini lockdown di cui si è parlato in questi giorni: piccole zone rosse come strade e palazzi dove isolare le famiglie o i pazienti che risulteranno contagiate: «Il piano – sottolinea il responsabile Uscar – è quello di isolare i nuclei familiari e i possibili contatti. In questo momento ci sono diversi cluster che stiamo seguendo, in molti casi si tratta di parenti che si sono contagiati tra loro. Stiamo cercando di contenerli. Per questo stiamo valutando delle “mini” chiusure a zona»

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